Israele: un toro infuriato contro i palestinesi per il fallimento della sua propaganda

10390968_10152935227875760_2096746504780369820_nMemo e Addustur. Come un toro infuriato, le autorità israeliane stanno usando la forza nei territori palestinesi occupati, lanciando attacchi aerei sulla Striscia di Gaza, assediando Hebron e portando avanti incursioni, operazioni di ricerca e arresti di massa, prendendo come ostaggi i bambini e le donne dei palestinesi ricercati e ponendo barriere in Cisgiordania. In aggiunta a questo, agenti sotto copertura di Israele stanno infiltrando profondamente la comunità palestinese. Le autorità sono in allerta 24 ore su 24 e tutti sentiamo le accuse secondo cui l’Autorità palestinese e Hamas sono responsabili della scomparsa di tre coloni illegali.

Il comportamento barbaro di Israele non suggerisce alcun timore da parte sua per quanto riguarda le reazioni dei palestinesi, degli arabi o della comunità internazionale verso le sue incursioni in città, paesi e campi profughi. Sembra invece che Israele si senta in grado di poter abusare dei palestinesi e di poterli punire collettivamente senza paura di essere ritenuto responsabilre. Non possiamo incolpare solo Israele per questo; dobbiamo anche dare la colpa ai palestinesi stessi la cui leadership ha finora fallito di iscriversi a convenzioni internazionali e trattati in materia di crimini di guerra e crimini contro l’umanità..

Secondo Israele, i tre coloni sono stati rapiti dal centro della “piazza della sicurezza” in Cisgiordania, un’area non soggetta al controllo dell’Autorità palestinese. Se ci fosse un errore di sicurezza, quindi i servizi di sicurezza israeliani ne sarebbero responsabili, perché l’Anp è impotente e solo “spazza” e “controlla” una striscia molto stretta di territorio palestinese. Allora, qual è lo scopo di questo attacco all’Anp e ad Hamas? Qual è l’agenda politica nascosta?

È abbastanza chiaro che il governo Netanyahu era furioso quando si è reso conto che la sua campagna per “demonizzare” l’Anp e il suo presidente e ritenerli responsabili per il fallimento della missione di Kerry era fallita. Washington e la comunità internazionale non hanno creduto alla versione israeliana dei fatti. Israele ha promosso la sua propaganda per lungo tempo, tessendo bugie e falsità riguardanti l’Anp e Mahmoud Abbas, ma una volta che il governo di unità nazionale è stato formato, il governo di Netanyahu ha visto l’opportunità di rinnovare la sua campagna, affermando che Abu Mazen ha scelto Hamas e che quindi il governo di unità nazionale è un governo terrorista con cui Israele non può lavorare. In aggiunta a questo, Netanyahu ha ordinato di cessare tutte le comunicazioni con l’Anp, salvo in materia di coordinamento della sicurezza, in linea con la convinzione di Israele che l’Anp sia una “enclave sicurezza” o una striscia di confine; niente di più, niente di meno. Tuttavia, Israele ha ricevuto un altro colpo da Washington e dalla comunità internazionale quando non è riuscito a convincere le varie capitali del mondo che il governo di unità nazionale era un “governo terrorista” da isolare e molti hanno espresso il loro riconoscimento del nuovo esecutivo palestinese e la loro disponibilità a trattare con esso. Questo è stato un grave errore per il “pavone” della politica israeliana, Benjamin Netanyahu.

Il presunto rapimento dei tre coloni è stato una nuova scusa per Israele da utilizzare per rinnovare la sua campagna sia contro l’Anp che Hamas e per lanciare un’ondata isterica contro i palestinesi. Questo scenario sanguinoso durerà per giorni, forse anche settimane.

Hamas non ha ancora rivendicato la responsabilità del rapimento, né ha confermato o smentito il suo coinvolgimento nell’operazione. Un gruppo, che si autodefinisce “ISIS – Cisgiordania”, ha sostenuto di aver rapito i coloni come risposta all’uccisione di uno dei suoi agenti a Hebron da parte dei soldati israeliani, diversi mesi fa. Che si tratti di Hamas o di “ISIS”, l’operazione solleva ancora molti interrogativi. Se il responsabile è Hamas, ha avuto un pessimo tempismo e provocato un grave impatto sul fragile accordo di riconciliazione; ci sono membri di Fatah e dell’Anp che vedranno l’operazione come un tentativo di coinvolgerli in uno scontro aperto con Israele. Se è l'”ISIS”, però, vorrebbe dire che il conflitto israelo-palestinese è entrato in una nuova era di “jihad salafita”.

Tuttavia, indipendentemente da chi sia il responsabile del rapimento o qualunque sia il ragionamento o l’obiettivo dietro di esso, non vi è alcuna autorità sulla terra che concederebbe alle autorità israeliane il diritto di punire collettivamente un’intera nazione.

L’Anp deve immediatamente smettere di giustificare e difendere i crimini di Israele e deve cessare la sua cooperazione di sicurezza con il toro furioso israeliano. Al suo posto deve attuare un percorso diplomatico-diritti umani e aderire al Tribunale penale internazionale dell’Aia prima di perseguire gli israeliani con l’accusa di aver commesso crimini di guerra e crimini contro l’umanità.

Traduzione di F.G.