Tel Aviv – MEMo. Kayed al-Fasfous, prigioniero palestinese appena uscito da uno sciopero della fame, è orgoglioso di aver sconfitto l’occupazione israeliana con la sua campagna “a stomaco vuoto”, secondo quanto riferito dall’agenzia stampa Anadolu.
Al-Fasfous, 32 anni, ha intrapreso uno sciopero della fame di 131 giorni per protestare contro la sua detenzione amministrativa, politica che consente a Tel Aviv di trattenere i palestinesi senza processo o accusa.
Domenica, è stato finalmente liberato da Israele.
“Sono pronto a ripetere di nuovo il mio sciopero della fame, se [dovessi essere] arrestato di nuovo senza accuse”, ha dichiarato martedì all’Agenzia Anadolu, mentre si trovava nel suo letto d’ospedale.
“Ho una forte volontà. Sciopererò di nuovo se [gli israeliani] mi dovessero arrestare di nuovo, in base alla loro politica di detenzione amministrativa”, ha detto.
Al-Fasfous, della cittadina di Dura, in Cisgiordania, è stato detenuto dalle forze israeliane nel luglio 2020, senza accusa, ed è rimasto in prigione fino a quando è stato rilasciato, dopo aver intrapreso il suo sciopero della fame.
In precedenza aveva scontato sette anni nelle carceri israeliane.
“Da quando ho iniziato il mio sciopero della fame, sono stato sottoposto a torture fisiche e psicologiche nella prigione israeliana”, ha affermato al-Fasfous. “Sono stato ammanettato e aggredito. Mi hanno messo in isolamento”.
Ci sono 4.650 palestinesi nelle carceri israeliane, di cui 500 in regime di detenzione amministrativa, secondo quanto affermano le ONG palestinesi che seguono gli affari dei prigionieri.