Khaled Ali: il 30 giugno è stato “una mezza rivoluzione, un mezzo colpo di stato”

Al-Masry Al-YoumL’avvocato di sinistra ed ex candidato presidenziale Khaled Ali ha descritto i recenti avvenimenti in Egitto e le proteste del 30 giugno come “una mezza rivoluzione e un mezzo colpo di stato”.

In un’intervista con il canale satellitare CBC domenica sera, ha spiegato che non si può negare che milioni di persone si siano radunati nelle strade.

Ha aggiunto che al-Sisi ha eva compiuto una grande impresa patriottica.

Ali ha dichiarato che sostiene la separazione tra religione e stato, che la gente ha il diritto di sconfiggere la corrente islamica, proprio come avevano fatto con i resti del disciolto Partito Nazionale Democratico dopo la rivoluzione del 25 gennaio.

Per quanto riguarda le elezioni presidenziali del 2012, Ali ha affermato che aveva boicottato il ballottaggio tra il deposto presidente islamico Mohamed Mursi e Ahmed Shafiq, che fu l’ultimo primo ministro di Mubarak. Adesso ha spiegato di aver chiesto la formazione di un consiglio presidenziale civile.

Un altro candidato alla presidenza, Amr Mousa, è stato descritto da Ali come dotato di notevole esperienza politica.

Ali ha dichiarato che Mursi ha avuto la grande occasione di essere il leader della nazione egiziana e che ha fallito. D’altra parte, ha descritto Mohamed El-Baradei, attuale vice-presidente per le relazioni internazionali, come “la coscienza della rivoluzione egiziana.”

Ali ha chiesto che il ministero dell’Interno sia ricostituito, ma ha elogiato il sostegno della polizia del popolo durante le proteste del 30 giugno.

Traduzione per InfoPal a cura di Edy Meroli