“Te la sei cercata, Razan, dovunque tu sia, ora, lascia stare: non salvare nessuno”

Di Alæ Al Said Najjar. Da FB. Lascia che ti dica una cosa, Razan: te la sei un po’ cercata,dai su. Come è possibile che tu ti sia avvicinata tanto al confine d’uno Stato imbottita di esplosivo, minacciando cosi la sicurezza di quello stesso Stato? Ah no, scusa, riformulo. Come è possibile tu, ti sia avvicinata cosi’ tanto ai confini di uno Stato armata fino ai denti? Ah no, scusa, sbagliato di nuovo. Come e’ possibile tu ti sei avvicinata tanto ai confini d’uno Stato armata anche solo d’una pistola d’acqua? Ah, no. Riformulo nuovamente. Come e’ possibile tu ti sia avvicinata ai confini d’uno Stato lanciando sassi e aquiloni? Ah no, scusa, ci sono quasi. Come è possibile tu ti sia avvicinata tanto ai confini d’uno Stato, totalmente disarmata, con indosso solo un camice bianco e tu abbia salvato la vita di tanti che venivano assassinati dai cecchini? Non avresti dovuto farlo. Perché tu, avvicinandoti tanto a quei confini, aiutando cosi’ gli altri, eri una minaccia per il cosiddetto Stato d’Israele. Tu, povera e giovane anima, che credeva ancora in qualcosa, eri una minaccia per la sicurezza d’Israele. Quindi ti sei meritata un colpo in pieno petto, ti sei meritata di morire freddata, come meritano di morire i volontari, i soccorritori e tutte le persone che vogliono fare del bene al popolo di Gaza. Gaza deve morire. E perché poi, mi chiedo, tu e i tuoi amici, vi avvicinate troppo ai confini della vostra prigione? Restate dove siete. Voi non potete farlo, i cecchini invece sì, possono avvicinarsi tanto ai confini di Gaza. Così tanto che vi puntano tutti, come punterebbero dei piccioni e vi uccidono ridendo tra loro. Voi siete vermi, voi siete il nulla. Te la sei cercata, Razan, dovunque tu sia, ora, lascia stare: non salvare nessuno.