Ministro israeliano pianifica costruzione di colonia al confine con Gaza per rappresaglia

Gaza-MEMO. Il ministro dell’Edilizia israeliano sta progettando la costruzione di una nuova colonia vicino alla Striscia di Gaza, per rappresaglia contro le proteste di massa.

Yoav Galant, che è anche membro del Gabinetto di sicurezza israeliano, ha presentato domenica i piani per costruire la colonia, che dovrebbe ospitare almeno 500 famiglie, a soli sette chilometri dall’enclave palestinese, secondo quanto ha riferito il quotidiano Israel Hayom.

Galant spera che la colonia venga allestita vicino al kibbutz religioso Saad, che è stato bersaglio di numerosi attacchi con razzi provenienti da Gaza.

La notizia arriva dopo che oltre 120 palestinesi sono stati uccisi dall’occupazione israeliana durante le proteste lungo il confine di Gaza.

Sabato, migliaia di palestinesi hanno partecipato ai funerali di Razan al-Najjar, 21 anni, una giovane infermiera volontaria uccisa da un cecchino israeliano durante le manifestazioni, con un colpo che l’ha colpita al torace.

Sabato sera, delle fazioni di Gaza hanno sparato dei razzi verso il sud di Israele, a cui questo ha risposto con almeno 3 attacchi aerei contro la Striscia. Nessun gruppo a Gaza ha rivendicato la responsabilità per gli attacchi, che sono stati realizzati ​​poco dopo i funerali di Razan.

Le truppe israeliane hanno ucciso almeno 120 palestinesi e oltre 10 mila sono stati feriti da quando sono iniziate le manifestazioni, il 30 marzo.

Nessun israeliano è stato ucciso e solo pochi soldati hanno subito ferite, lievi.

Le proteste – soprannominate la “Grande Marcia del Ritorno” – sono incentrate sul diritto dei rifugiati palestinesi a tornare alle loro case, dopo essere stati espulsi in seguito alla creazione di Israele, nel 1948.

I manifestanti hanno anche protestato contro l’embargo israeliano sulla Striscia di Gaza, che dura da un decennio.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.