La Federazione Internazionale dei Giornalisti condanna deportazione del direttore di Maan.

Betlemme. Una settimana dopo essere stato trattenuto e interrogato su alcune notizie che criticavano Israele, uno dei principali giornalisti di Ma’an è stato deportato mercoledì 20 gennaio.

Jared Malsin, direttore della redazione in lingua inglese del network con base a Betlemme, aveva chiesto di presenziare a un’udienza su un ordine di deportazione consegnatogli la settimana prima a Tel Aviv, dopo una vacanza in Repubblica Ceca.

Malsin, palestinese con cittadinanza statunitense, ha affermato di essere stato costretto dal personale del ministero dell’Interno a lasciar cadere l’azione legale e di essere stato immediatamente piazzato su un volo El Al per New York, mercoledì molto presto.

Il giornalista ha raccontato al suo giornale, Maan, che gli ufficiali israeliani gli hanno procurato un documento per chiudere il caso, senza che fosse presente un procuratore, e gli hanno offerto una spiegazione errata di quel che stava firmando.

Malsin ha aggiunto di aver scritto in una nota che stava abbandonando l’azione “senza coercizione personale”, “ma niente di ciò è stato fatto per mia decisione”, ha sottolineato in un’intervista telefonica pochi minuti dopo essere arrivato all’aeroporto JFK a New York, la mattina di giovedì, contraddicendo la notizia secondo cui aveva lasciato Israele volontariamente. “Non esistono deportazioni volontarie. Sono stato deportato e basta”.

Le spiegazioni dei rappresentanti del governo israeliano sono contraddittorie. La portavoce del ministero dell’Interno, Sabine Hadad, ha dichiarato all’Associated press che Malsin aveva sollevato sospetti nella sicurezza durante un’ispezione, in occasione del suo arrivo. Lo stesso giorno, però, alla Reuters ha smentito di aver negato un visto a Malsin per motivi politici o di sicurezza.

Tra le motivazioni addotte dal ministero dell’Interno per la deportazione di Malsin, secondo quanto afferma Ma’an, vi è la pubblicazione di articoli che criticavano lo stato d’Israele.

Le associazioni stampa internazionali (www.maannews.net/eng/ViewDetails.aspx?ID=254583) hanno dato pieno appoggio e solidarietà al giornalista.

“Condanniamo questa intollerabile violazione della libertà di stampa”, ha dichiarato Aidan White, capo della Federazione Internazionale di Giornalisti (http://www.ifj.org/en/articles/ifj-condemns-deportation-move-against-us-journalist-in-israel), la più grande unione di professionisti dei media in tutto il mondo.

“Questo genere di interferenze non hanno posto in una democrazia”.

(Fonte: Maan)

(Traduzione per Infopal di Martina Piperno)

 

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