Al-Quds (Gerusalemme) – InfoPal. Silwan, quartiere palestinese ad al-Quds (Gerusalemme), continua ad essere al centro della colonizzazione israeliana.
Un nuovo spazio turistico potrebbe sorgere sulle proprietà palestinesi illegalmente confiscate dalle autorità d’occupazione israeliane.
La proposta – approvata in prima seduta tre mesi fa – era stata avanzata dall’organizzazione di coloni israeliani “Elad”. La prossima fase sarà l’approvazione finale con l’avvio dei lavori.
Il progetto turistico dei coloni israeliani include parcheggi, piscine e altre strutture di divertimento estesi su 3mila ettari di terreni.
Denuncia il piano israeliano la Fondazione per il patrimonio storico-religioso Al-Aqsa, che lo collega ad altri disegni espansionistici israeliani nell’area di Wadi al-Helwe, a sud della moschea di Al-Aqsa, subito fuori da Porta al-Mugrabi, uno degli ingressi storici della città vecchia.
“Alla realizzazione della decisione n. 4654 Israele ha allocato un budget di oltre 500mila dollari, per riportare in vita un patrimonio ebraico artificiale su siti storici cristiani e musulmani reali”, affermano dalla Fondazione.
Si attendono proteste e resistenza dai residenti palestinesi, similmente a quanto annunciano nel Negev le comunità più volte minacciate di espulsione come conseguenza delle demolizioni israeliane.
Nel Negev sabato prossimo si organizzeranno dei sopralluoghi tra le aree a rischio di demolizioni edilizie in presenza di giornalisti per alzare il livello di attenzione sul loro caso, per attirare quanti più individui a manifestare contro le operazioni di pulizia etnica di Israele.
Con lo stesso obiettivo, i residenti del Negev hanno allestito una tenda che fungerà da punto di ritrovo.
Ma Israele non risparmia nemmeno il nord della Cisgiordania occupata. Questa mattina le sue forze d’occupazione hanno consegnato a Tulkarem la notifica per l’abbattimento di due appartamenti di proprietà di due fratelli palestinesi. I dieci residenti degli appartamenti in questione rischiano di restare senza una casa.
Sempre oggi, Israele ha informato la comunità palestinese della confisca di 1.500 ettari di terra a Betlemme. Nella comunicazione consegnata si “concedono” ai palestinesi 45 giorni di tempo per sradicare gli alberi. Se il termine non dovesse essere rispettato, Israele multerà i palestinesi. L’area verrà utilizzata per collegare le colonie israeliane a sud con quelle a ovest di Betlemme.