La strage degli innocenti e il vergognoso silenzio mondiale.

Pubblichiamo questo lungo articolo del quotidiano palestinese online Ma’an News sull’attacco militare israeliano che ieri ha distrutto un’intera famiglia che stava passando qualche ora sulla spiaggia di Gaza, perché ci sembra particolarmente significativo. Ne condividiamo contenuti e condanna, e l’impotente e indignato stupore per l’indifferenza delle comunità occidentali pronte a mettere sotto embargo una popolazione ma a chiudere entrambi gli occhi sui soprusi, sulle violazioni palesi del diritto internazionale, sui crimini di uno stato armatissimo e potente.

I media italiani, con le solite rare eccezioni, hanno trattato di sfuggita la notizia della strage, relegandola nelle ultime pagine. Le versioni accreditate sono sempre le veline dell’esercito israeliano. Mentre, come di consueto, se le vittime fossero state israeliane, avrebbero avuto l’"onore" della prima pagina.

Il giornalismo italiano è noto per non essere tra i migliori del pianeta e per essere collocato molto in basso nella classifica delle "libertà d’espressione", tuttavia, questa palese discriminazione di trattamento nei confronti dei civili di due realtà vicine e in lotta, ci sembra davvero vergognoso.

Per i potenti della terra e per i media mondiali, la verità storica s’è persa miseramente: i palestinesi, invasi, occupati, repressi, si sono misteriosamente trasformati negli oppressori, e gli invasori negli oppressi. Davvero una mutazione sorprendente!

da Ma’an News.

Il canale satellitare palestinese PSC ha ripreso la scena commuovente di una bambina che urlava e piangeva vicino al corpo di suo padre, sulla spiaggia di Gaza. La piccola correva gridando mentre vedeva i corpi di altri familiari stesi sulla spiaggia. Correva da un cadavere all’altro. Le sue grida sembravano quelle di un’anima persa ed èa così che ella si trova ora. In un attimo, ha perso l’intera famiglia, compresa sua madre, suo padre e tutti i suoi fratelli.

Huda Ghalia è l’unica persona della sua famiglia a essere ancora viva. Lei e la sua famiglia non si aspettavano di essere le vittime di un razzo israeliano, lanciato su una spiaggia, che li ha colpiti a caso. Se avessero avuto l’idea che Israele avrebbe bombardato una spiaggia di Gaza – tutte affollate da famiglie, al venerdì -, non sarebbero usciti di casa per fare un picnic.

Huda è membro della famiglia Ghalia, la stessa che due anni fa ha perso 4 persone in un altro raid israeliano.

Un’ora dopo l’arrivo alla spiaggia – appena un’ora dopo- la famiglia non esisteva più. Non hanno neanche avuto il tempo di consumare il picnic che tutti i loro programmi per la giornata sono saltati. Avevano pianificato di starsene serenamente sotto il sole, lontano dall’affollato campo profughi dove vivevano. Volevano odorare l’aria fresca, nuotare e giocare lontano dagli stretti vicoli del campo. Così il padre aveva  portato la famiglia in spiaggia in modo che potesse passare qualche ora di libertà.

Nessuno vuole sapere con certezza come questa famiglia  sia morta. Ogni ufficiale dà una versione differente. Alcuni testimoni sostengono che si sia trattato di aerei da guerra israeliani, mentre altri dicono che sia stata la Marina. Un portavoce israeliano ha affermato che non può essere stata quest’ultima, ma non può confermare neanche che si sia trattato delle truppe di terra. Le truppe terrestri israeliane hanno bombardato il nord di Gaza con migliaia di missili negli ultimi sei mesi, uccidendo e ferendo decine di civili palestinesi e creando tante Huda.

Il bombardamento israeliano di ieri, nel nord della Striscia di Gaza, si è portato via un’intera famiglia, mentre il portavoce israeliano ha rimproverato i palestinesi per il bombardamento stesso – che non fa alcuna attenzione al movimento dei civili palestinesi. Il mondo guarda senza porre attenzione e senza condannare le perdite di vite palestinesi. Ma ruggisce quando un singolo israeliano viene ucciso – l’unica superpotenza, gli Stati Uniti, in questi casi dice che gli israeliani hanno il diritto di difendersi.

I palestinesi si stanno chiedendo, oggi, da chi si stavano difendendo gli israeliani quando hanno attaccato la spiaggia di Gaza – era un giorno luminoso, così i militari che hanno sparato potevano vedere chiaramente che non c’erano uomini armati sulla spiaggia. La tv palestinese ha mostrato che l’esercito israeliano ha fatto uso di tutta la sua artiglieria per colpire una normale famiglia che stava assaporando una giornata sulla spiaggia.

E ancora, il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Sean McCormack, ha parlato ieri del "diritto israeliano a difendersi". Questa ipocrisia mondiale e doppio standard dovrebbe essere cambiato. E’ tempo per il mondo di agire responsabilmente e di condannare Israele – il mondo dovrebbe smettere di condannare i palestinesi, che sono sotto occupazione israeliana e deboli. La comunità internazionale fa la voce grossa quando vuole fermare gli aiuti ai palestinesi, così ora i palestinesi stanno aspettando di udire la stessa voce di condanna del massacro israeliano di una famiglia palestinese sulla spiaggia.

I media hanno mostrato questo crimine nella sua interezza e le vittime innocenti, ma dov’è la condanna degli Usa e dell’Europa? Queste nazioni sembrano essere sorde e cieche quando le vittime sono palestinesi, ma quando si tratta di israeliani, corrono davanti ai mezzi di informazione per mostrare solidarietà e riescono facilmente a trovare parole di condanna dure e forti.

I palestinesi si stanno chiedendo dove sono le condanne, oggi, ore dopo che una famiglia è stata massacrata e una bimba è rimasta sola al mondo.

Ali Ghalia, 45 anni, Raissa Ghalia, 26, Alia Ghalia, 25, Ilham, 7, Sabreen, 3, Hanadi, 2, e Haitham, 1, sono stati uccisi. Perché?

I  palestinesi si ricordano di altre uccisioni e massacri israeliani quando guardano queste scene orribili sulla spiaggia di Gaza. Si ricordano di Mohammad Ad-Dorra che è stato ripetutamente colpito dalle forze israeliane a Gaza, all’inizio della seconda Intifada, mentre suo padre cercava di proteggerlo con il suo corpo e le sue mani. Si ricordano dell’attacco aereo israeliano a un rifugio dell’Onu a Qana, in Libano, in cui furono uccise soprattutto donne, bambini e anziani che erano stati radunati là per trovare riparo. Si ricordano di Iman e di Sara, bimbe uccise a Gaza e a Nablus durante la seconda Intifada. Si ricordano dei massacri nei campi profughi di Sabra e di Shatila, in Libano, nel 1982; del massacro israeliano che ha preceduto l’occupazione delle terre palestinesi nel 1948, e di Samou’a, negli anni ’60.

Ma il massacro sulla spiaggia di Gaza, venerdì, è speciale perché mostra l’ampiezza dell’arroganza israeliana che disprezza la vita palestinese, e come sia diventato cieco il mondo alle quotidiane atrocità commesse da questo potente esercito contro civili palestinesi indifesi.

Israele, con molta astuzia, ha colto questo momento per la sua ultima atrocità, sapendo che il mondo intero era sintonizzato sui canali sportivi per l’avvio dei mondiali di calcio 2006 in Germania. Chi avrebbe cambiato canale per guardare le notizie di quel momento? Nessuno, eccetto gli abitanti di Gaza che hanno sentito il bombardamento e l’urlo delle sirene – suoni che significano solo altri morti e feriti – nell’indiffferenza mondiale.

Gli aerei da guerra israeliani hanno continuato a sorvolare i cieli della Striscia di Gaza, venerdì, e nessun individuo o organizzazione palestin
ese ha potuto fare nulla per impedirlo. Questi aerei perseguitano la gente tutti i giorni, sia che si tratti di combattenti della resistenza, sia che si tratti di bambini, donne, anziani o famiglie. Colpiscono i palestinesi nello stesso modo in cui si colpisce un bersaglio in un video-game. E i palestinesi non hanno modo di resistere a questi aerei da guerra, di difendere se stessi e le famiglie.

Se avesse avuto mezzi per difendersi, Ali Ghalia, li avrebbe usati per proteggere la sua famiglia sulla spiaggia e non avrebbe permesso di farla massacrare in un colpo solo.

I palestinesi hanno solo la loro carne e il loro sangue, le loro famiglie, i loro figli, che vengono uccisi ogni giorno da piloti israeliani di macchine da guerra mortali. Questi piloti sembrano esseri umani, ma si comportano come mostri. Infatti, chi può credere che una persona che spara a bambini su una spiaggia non sia un mostro?

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