La tattica psicologica israeliana dei volantini colorati e delle telefonate alle famiglie palestinesi.

Riceviamo e pubblichiamo.

Volantini colorati.

Qui sotto un altro esempio della guerra psicologica agli abitanti di Gaza da parte dell¹IDF. Questi volantini di vari colori vengono sparsi per mezzo di piccoli paracaduti, lanciati dagli elicotteri, che sostengono

delle cassette che esplodono all¹impatto con il suolo.

L¹arroganza, il sopruso e il disprezzo che vi sono contenuti sono disgustosi.


Volantino giallo:


Agli abitanti della Striscia di Gaza

L¹IDF lavora contro le componenti e i movimenti che compiono attività terroristiche contro lo Stato d¹Israele.

L¹IDF bombarderà e distruggerà tutti i luoghi e gli edifici in cui si trovano munizioni o materiali militari.

All¹inizio del lancio di questi volantini la vita di tutti coloro nella cui casa si trovano munizioni o materiali militari è in pericolo, pertanto devono lasciare la loro casa per la loro salvezza e quella della vita

della loro famiglia.

A titolo di avvertimento!

Lo Stato d¹Israele


Volantino verde:


Agli abitanti della Striscia di Gaza

Come effetto delle operazioni terroristiche e del lancio di razzi dalla Striscia di Gaza l¹IDF condurrà un¹operazione contro i depositi di munizioni e di materiali militari e contro le componenti e i comandi del

terrorismo che mettono in pericolo la vita degli abitanti a Gaza e in Israele.


Gli abitanti di Gaza devono pagare l¹alto e continuo prezzo per i comportamenti di quegli spacconi della soluzione della questione palestinese?


Essi causano praticamente il danno totale delle ricchezze sotto i simboli dell¹eroismo e delle ³promesse di amicizia² analoghe alle promesse di Nasr Allah al popolo libanese e alle promesse di Hamas al popolo palestinese.


Il Comando dell¹IDF



Volantino rosa:


Agli abitanti della zona

L¹IDF compirà le sue operazioni su tutte le aree della Striscia di Gaza.

Per queste operazioni militari nella vostra zona e per il tempo necessario a queste fino alla demarcazione del luogo dove si trova il soldato catturato Gilad Shalit e fino alla sua liberazione, per la difesa dei

cittadini dello Stato d¹Israele, per la vostra salvezza e per la nostra volontà di non toccare i cittadini non coinvolti con operazioni contro le nostre forze imponiamo il coprifuoco su ogni luogo dove opera l¹IDF.


Obbedite alle nostre istruzioni!


Si espongono al pericolo tutti coloro che ostacolano il lavoro delle forze militari che operano per portare a compimento il ritorno del soldato catturato.


Il Comando dell¹IDF


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*Notizie da Gaza:*

Messaggio gratuito
La distruzione della tua casa a Gaza costa pochissimo, solo un messaggio
telefonico registrato che non sai a che ora può arrivare, forse a
mezzanotte oppure alle tre del mattino.
Non ci sono orari dove tutto è permesso.
Il messaggio dice a tutti gli abitanti della Striscia di Gaza,
letteralmente:
"Se vuoi dare rifugio ai terroristi la tua casa verrà distrutta, così
come stiamo facendo in Libano".
Questo messaggio sta raggiungendo la maggior parte delle case con linea
telefonica fissa.
Da qualche giorno l’esercito israeliano ha telefonato alla gente cui ha
distrutto le case dicendo loro, letteralmente:
"Nome e cognome, qui è l’IDF, hai solo un’ora di tempo per uscire di
casa e avvertire tutti i tuoi vicini di uscire perchè dopo distruggeremo
la tua casa, così vedrai la condanna a morte dalla tua casa, in diretta".

S.

In mancanza di linea fissa la gente viene chiamata sui telefoni cellulari.
Questi messaggi hanno finora preceduto la distruzione di tre case a
Shejaiyya, ne arrivano vari al giorno a più famiglie. La gente è in
preda al panico, domani potrebbe toccare a chiunque. La tortura
psicologica che Israele mette in atto si serve ora delle migliori
tecnologie, ma non è nuova, l’ha adottata dal ’48 ad oggi. Se ne vanta
pure. In TV qualche giorno fa un comandante dell’esercito di occupazione
israeliano per le azioni in Libano dichiarava con visibile orgoglio che
Zhaal è l’unico esercito al mondo che prima di attaccare avverte la
gente. Le sue vittime.

Massacro gratuito
Nella sola giornata di oggi Israele ha ucciso 25 persone nel quartiere
di Shejaiyya, 4 dei quali bambini e bambine dai 3 ai 13 anni, mutilati

da missili sparati da F16, elicotteri Apache, artiglieria, schegge.
I feriti, 17 dei quali in condizioni gravissime, sono 75.
A Jabaliya un carro armato ha colpito la casa della famiglia ‘Okel,
uccidendo un bambino di 3 anni e la sua sorellina di 9. La loro madre è
in gravissime condizioni. Un membro delle forze esecutive del Ministero
degli Interni è stato assassinato da un missile. L’area di Abu Safiyya è
stata invasa dai carri armati che hanno distrutto strade e campi coltivati.
Sulla strada Salah ad-Din le forze dell’aviazione israeliana hanno
colpito una stazione di benzina, ferendo gravemente 3 persone e
uccidendone una. Molti passanti sono stati a loro volta colpiti e
feriti, inclusi paramedici delle ambulanze e vigili del fuoco.
Molti feriti hanno perso parti del corpo e parecchi morti sono stati
raccolti bruciati e mutilati.

Il Ministero della Salute palestinese ha lanciato un appello ai
residenti a donare il sangue che sta mancando negli ospedali ed ha
denunciato l’uso di armi chimiche da parte di Israele, inclusi acidi e
fosforo. L’uso di armi chimiche è proibito dalla Convenzione
internazionale sulla proibizione dello sviluppo, produzione,
immagazzinaggio ed uso di armi chimiche e sulla loro distruzione.

I morti contati in questo mese sono finora 167.
Ma ancora non bastano al Ministro dipendente Massimo D’Alema, che chiede
il rilascio dei soldati israeliani prigionieri come misura per poter

chiedere ad Israele di fermare le ostilità.

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———- Forwarded message ———-
From: cricgaza@p-i-s.com <cricgaza@p-i-s.com>
Date: Jul 31, 2006 1:52 AM

 Oggi manifestazioni di protesta per la strage dei 60 civili a Qana in
Libano da parte di Israele si sono svolte in tutta la Striscia di Gaza, da
Khan Younis a Gaza City.
Anche le ONG e le Associazioni palestinesi hanno manifestato davanti alla
sede delle Nazioni Unite a Gaza questa mattina, protestando per
l’incapacità delle NU di svolgere il proprio mandato tanto in Libano
quanto in Palestina, di fronte ad Israele, a protezione della popolazione
civile, 10 anni fa, come oggi. Ad Israele è permesso di uccidere e
uccidere ancora, nel vizioso circolo di guerra, unica sua prigione.

Le manifestazioni sono terminate due ore fa con l’assalto agli uffici
delle NU a Gaza City, che sono stati molto danneggiati. I manifestanti
sono entrati nella sede, e come i loro fratelli a Beirut, hanno distrutto
gli uffici e le macchine.

Intanto Israele continua nella sua follia di distruzione sistematica di
Gaza. Oggi sono state bombardate dagli elicotteri altre due case, una a
Saftawi, l’altra a Beit Hanoun, a Nord della Striscia di Gaza, l’una a due
ore di distanza dall’altra, l’ultima preceduta da una telefonata dove il
messaggio registrato dava tempo sole due ore alla famiglia per lasciare la
casa. Sono nove, in quattro giorni, le case distrutte con questo sistema.
Dopo nemmeno mezz’ora l’esercito di occupazione israeliano ha bombardato
la stazione di polizia di Al-Sara’ya. Non sappiamo ancora se ci sono
vittime.
A Jabaliya, a Beit Lahiya  centinaia di persone vivono nelle scuole da
giorni, fuggite dalle proprie case attorno alle quali un vicino era stato
terroristicamente avvertito, per mettersi al sicuro. Fino ad oggi 67
telefonate sono state registrate, molte delle quali sembrerebbero false,
ossia fatte dagli stessi palestinesi. La guerra studiata, preparata ad
arte, produce anche questa aberrazione, mettere gli uni contro gli altri,
creare situazioni fratricide. Il Libano degli anni ’80 ne è testimonianza.

L’odio viene montato in Medio Oriente da questo incolmabile silenzio,
nutrito dalla orribile violenza di Israele resa lecita dagli USA e
dall’Europa e dalla maggior parte degli Stati Arabi.

Domani probabilmente saremo costrette ancora a lasciare Gaza per qualche
giorno.
Ritorneremo come sempre e, come avviene già da parecchi mesi, aspettando
che altre inazioni e silenzio/assenso della Comunità internazionale sui
massacri di Israele ci obbligheranno ancora ad interrompere il nostro
lavoro.

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