L’arresto di resistenti a Jenin da parte dell’ANP: un “disonore”

Jenin – MEMO. Il ramo di Jenin delle Brigate di Gerusalemme, l’ala militare del Movimento del Jihad Islamico in Palestina, ha dichiarato giovedì che l’arresto di alcuni combattenti della resistenza da parte dei servizi di sicurezza dell’Autorità Palestinese, mentre affrontavano l’attacco israeliano sulla città ed il suo campo profughi questa settimana, è un “disonore”.

Secondo quanto riportato dall’agenzia Safa, la Brigata di Jenin ha affermato: “È straziante essere pugnalati alle spalle dal nostro stesso popolo, i servizi di sicurezza dell’Autorità Palestinese, che hanno commesso un atto, martedì, che nessun combattente o difensore di questa terra avrebbe accettato”.

La brigata ha sottolineato che il Servizio di Sicurezza Preventiva ha arrestato i combattenti della resistenza Murad Malaysha e Muhammad Barahma e li ha aggrediti, insieme ad altri che erano in viaggio per sostenere i loro compatrioti palestinesi a Jenin.

“La detenzione politica dei nostri fratelli combattenti è una vergogna, ed è vergognoso che ci impegniamo in battaglie contro l’occupazione, ma siamo pugnalati alle spalle”, ha dichiarato il gruppo. E ha chiesto alla leadership di Fatah di smettere di arrestare i combattenti della resistenza.

(Foto: [Mamoun Wazwaz/Anadolu Agency]).

Traduzione per InfoPal di F.H.L.