Le dure condizioni invernali aggravano le sofferenze dei detenuti palestinesi nelle carceri israeliane

Ramallah – Quds News. Qaddura Fares, capo dell’Autorità per gli Affari dei Prigionieri palestinesi, ha dichiarato martedì che l’attuale stagione invernale è diventata la più dura per i detenuti palestinesi nelle carceri israeliane in tutta la storia del movimento dei prigionieri palestinesi.

Fares ha sottolineato il grave impatto delle misure di ritorsione imposte ai prigionieri dalle Autorità d’occupazione israeliane, che sono state applicate dal 7 ottobre dell’anno scorso.

Secondo Fares, il freddo ha avuto ripercussioni sul corpo dei prigionieri, portando alla diffusione di malattie stagionali.

Questa situazione ha coinciso con la confisca di elettrodomestici, dispositivi di riscaldamento, vestiti e coperte da parte dei carcerieri israeliani. Inoltre, la quantità e la qualità del cibo sono state ridotte al minimo, con conseguente deterioramento della loro salute. Molti detenuti soffrono di influenza e di dolori costanti alle ossa, alle articolazioni e allo stomaco.

Fares ha dichiarato che con il crollo delle temperature, le condizioni climatiche si sono trasformate in uno strumento duro e punitivo. I prigionieri si ritrovano isolati nelle loro celle, indossando un solo abito e disponendo di materassi e coperte molto leggeri che offrono poca efficacia contro il freddo gelido.

Ciò li ha trasformati in vittime di questo inverno, caratterizzato da temperature significativamente più basse. In particolare, le stanze e le celle hanno aperture che permettono al freddo e all’acqua piovana di penetrare facilmente.

Esprimendo la sua frustrazione, Fares ha criticato il silenzio delle istituzioni internazionali per i diritti umani, accusandole di chiudere un occhio sui crimini dell’occupazione israeliana contro i detenuti senza intraprendere alcuna azione per salvare o anche solo valutare le loro condizioni.