Le forze di occupazione Israeliane hanno arrestato Khalida Jarrar, leader del FPLP

Ramallah-InfoPal. A cura di Lorenzo Poli. Le forze di occupazione sioniste hanno rapito Khalida Jarrar. Martedì mattina 26 dicembre 2023, nel quadro della campagna di rapimenti in Cisgiordania, l’occupazione israeliana ha sequestrato la storica dirigente del Fronte popolare di liberazione della Palestina (FPLP), Khalida Jarrar, facendo irruzione nella sua abitazione a Ramallah.

Khalida è stata imprigionata più volte nel corso della sua vita militante dedicata alla causa della liberazione palestinese. Liberata nel settembre 2021 dopo due anni di “detenzione amministrativa” senza accuse e processo, le fu impedito di partecipare al funerale della giovane figlia, Suha Jarrar, deceduta due mesi prima del suo rilascio.

Khalida, militante comunista e femminista di lungo corso nel FPLP, sempre a fianco delle masse popolari e in particolare delle donne, è anche deputata del Consiglio Legislativo Palestinese (PLC) impegnata in particolare nella campagna per la liberazione dei prigionieri palestinesi guidando il Comitato per i prigionieri del PLC. Lavora come ricercatrice all’Università di Birzet occupandosi delle condizioni delle donne prigioniere palestinesi.

In una dichiarazione, il FPLP afferma che l’arresto su vasta scala di suoi quadri e militanti in Cisgiordania è una “ritorsione contro il nostro popolo e i suoi leader che adottano posizioni chiare e di principio, in un tentativo disperato e fallito di svuotare la Cisgiordania da qualsiasi movimento politico e di mobilitazione nazionale, e di reprimere la resistenza esplosa in Cisgiordania”. 

Questo “non spezzerà la volontà del nostro popolo e della Resistenza e porterà a risultati negativi per l’entità sionista”. 

Attualmente sono oltre 7.000 i palestinesi in ostaggio delle forze di occupazione del regime sionista di Israele.

(Foto: Khalida Jarrar, 56 anni, membro del Fronte popolare per la liberazione della Palestina-PFLP, partecipa alle celebrazioni successive al suo rilascio da una prigione israeliana, nella città occupata di Ramallah, in Cisgiordania, il 28 febbraio 2019).