L’Egitto non vuole ricostruire case o strutture a Gaza distrutte da Israele

Gaza – MEMO. L’Egitto non vuole ricostruire le strutture e le case distrutte dall’occupazione israeliana nella Striscia di Gaza, secondo quanto affermato da funzionari palestinesi, i quali, tuttavia, hanno fatto notare che l’Egitto sta portando avanti molti altri progetti vitali nella Striscia.

In una conferenza stampa realizzata domenica, il vice-ministro per l’Edilizia abitativa a Gaza, Naji Sarhan, ha affermato che l’Egitto ha iniziato a costruire tre complessi residenziali che erano stati approvati prima dell’offensiva israeliana su Gaza, avvenuta a maggio del 2021.

Sarhan ha aggiunto che l’Egitto sta realizzando anche altri due progetti, compreso il restauro di parte di al-Rashid Street, e si sta preparando per costruire due ponti.

Il vice-ministro ha affermato che la priorità in questo momento dovrebbe essere data alle case, ai negozi e alle altre strutture distrutte da Israele durante l’offensiva di 11 giorni.

Ha detto che il Qatar ha iniziato la ricostruzione di diverse case, facendo notare che il Paese ha stanziato 50 milioni di dollari per questi programmi.

La ricostruzione, secondo Sarhan, sta procedendo molto lentamente a causa degli ostacoli posti da Israele e dall’Autorità Palestinese al trasferimento di denaro verso Gaza.

In relazione a ciò, il funzionario ha riconosciuto che l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA), il Programma di sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP) e altre agenzie avevano già iniziato ad aiutare le persone a riparare le loro case che erano state parzialmente distrutte durante l’offensiva israeliana.

Nel frattempo, ha smentito le notizie secondo cui sarebbero state stanziate sovvenzioni per la ricostruzione di edifici di molti piani distrutti da Israele.

Sarhan ha invitato i donatori a fissare un limite di tempo per completare la loro pianificazione e ricostruzione dei settori interessati.

Israele ha condotto una grande offensiva su Gaza tra l’11 e il 21 maggio, uccidendo più di 260 persone, distruggendo completamente 1.650 case e danneggiando parzialmente più di 60 mila unità abitative.

Il ministero dell’Edilizia abitativa ha stimato che le perdite hanno superato i 420 milioni di dollari.