Nablus. Le forze di occupazione israeliane (IOF) hanno fatto saltare in aria una casa palestinese nella città di Urif, a sud di Nablus, all’alba di venerdì.
Fonti locali hanno riferito che 25 veicoli militari israeliani hanno fatto irruzione nella città e hanno circondato una casa locale di proprietà della famiglia del martire Khaled Sabah, colpito e ucciso dai colpi di arma da fuoco israeliani lo scorso giugno per il presunto coinvolgimento in un’operazione armata.
I membri della famiglia di Sabah sono stati costretti a lasciare la casa prima che venisse fatta saltare in aria. In seguito alla demolizione sono scoppiati violenti scontri in città. Un giovane è rimasto ferito.
Nel frattempo, 60 palestinesi sono stati arrestati in una campagna di incursioni su larga scala in Cisgiordania e nella Gerusalemme occupata.
Gli arresti hanno preso di mira principalmente attivisti affiliati e membri del Movimento di Hamas, tre parlamentari e due giornalisti.
Tra i detenuti ci sono 39 ex prigionieri di al-Khalil/Hebron, otto cittadini della città di Al-Samou, tre persone di Ramallah e Al-Bireh, altre tre di Nablus, un ex prigioniero della città di Awarta e altri cinque di Betlemme.
Le IOF hanno terminato l’incursione militare nel campo profughi di Nur Shams, a est di Tulkarem, iniziata all’alba di giovedì, durante la quale 13 cittadini palestinesi sono stati uccisi e molti altri sono stati feriti, compresi i bambini.
Secondo fonti locali, un adolescente, Taha Mahamid, di 16 anni, è stato colpito a morte quando i soldati israeliani hanno aperto il fuoco indiscriminatamente contro case e cittadini durante gli scontri armati con i combattenti della resistenza nel campo.
Anche il padre del ragazzo è stato ferito dagli spari delle IOF mentre cercava di salvare la vita del figlio ferito.
Durante gli eventi, le IOF hanno lanciato un attacco con un drone contro un gruppo di giovani nel quartiere di al-Manshiya, nel campo, uccidendo e ferendo alcuni di loro e alcuni passanti.
(Fonte: PIC).
Traduzione per InfoPal di F.L.