Livni rifiuta il diritto al ritorno dei palestinesi.

 Da www.aljazeera.net

Tzipi Livni, il ministro degli Esteri israeliano, ha usato un discorso alle Nazioni Unite per dire ai rifugiati palestinesi che non devono aspettarsi di essere autorizzati a ritornare nella loro case in Israele.

Centinaia di migliaia di palestinesi fuggirono o furono costretti a scappare dalle forze israeliani nella guerra del 1948 che seguì la creazione di Israele, e nel 1967.

Molti profughi palestinesi – la più grande popolazione al mondo di rifugiati – sono rimasti in squallidi campi nei paesi arabi limitrofi. Il diritto al ritorno per loro e i loro discendenti è rimasta una domanda – chiave all’interno del processo di pace.

Nel suo discorso all’Assemblea generale dell’Onu, ieri, la Livni ha detto che Israele crede nella visione di due stati, Israele e Palestina, e che non vuole governare i palestinesi.

E ha aggiunto che tale soluzione richiede che ogni stato trovi la soluzione per i propri rifugiati – Israele, come patria per gli ebrei rifugiati in tutto il mondo, e il futuro stato palestinese la risposta per i propri.

Livni ha detto: "Questa è il reale e unico significato della visione dei due stati. Richiede che ogni popolo accetti che i propri diritti siano attuati attraverso la realizzazione della propria patria, e non in quella degli altri.

"Se i leader palestinesi non hanno intenzione di dire questo, il mondo dovrebbe dirlo per loro. Invece di dare false speranze, è tempo di porre termine allo sfruttamento della questione dei rifugiati".

Diritto al ritorno.

Livni ha incontrato il presidente Mahmoud Abbas nella sessione Onu, lunedì, e ha fatto sapere all’Assemblea generale che hanno deciso di "dare nuova energia al dialogo tra noi, e creare un canale permanente di portare avanti insieme percorsi positivi".

Ma ha detto: "Non ci facciamo illusioni sulle difficoltà che abbiamo di fronte", e ha aggiunto che l’Autorità palestinese è dominata dal movimento Hamas "che insegna ai bambini a odiare e a cercare di trasformare le dispute politiche risolvibili tra le parti in conflitti religiosi senza fine".

Il Quartetto appoggia Abbas.

Il Quartetto di mediatori sulla pace in Medio Oriente ha avallato gli sforzi di Abbas per stabilire un governo di unità nazionale con Hamas, che è ancora ufficialmente coinvolto nella distruzione di Israele.

In un comunicato, Kofi Annan, il Segretario generale dell’Onu, i ministri degli Esteri degli Usa, dell’Unione Europea e della Russia hanno dichiarato: "Il Quartetto dà il benvenuto agli sforzi del presidente palestinese Mahmoud Abbas per formare un governo di unità nazionale, nella speranza che la piattaforma di tale governo rifletta i principi del Quartetto".

Abbas sta tentando di costruire una coalizione tra il suo movimento Fatah e quello di Hamas.

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