L’occupazione prende d’assalto una sezione di “Ofer” e aggredisce i prigionieri

InfoPal. Israele non è soddisfatto di imprigionare migliaia di nativi palestinesi – bambini, giovani, donne, madri e padri di famiglia -, ma ha anche bisogno di aggredirli mentre sono in carcere, con periodiche e sadiche irruzioni nelle celle. Distruggere l’indifeso, quello che si trova in una condizione di impossibilità a reagire, è il “valore aggiunto” dell’immoralità dell’occupante. Ovviamente, i rappresentanti della cosiddetta legalità internazionale rimangono inermi di fronte ai continui abusi israeliani, limitandosi a sporadiche, quanto inutili, dichiarazioni di “condanna”. E’ il doppio standard internazionale occidentale.

Domenica, le unità di repressione dell’amministrazione carceraria israeliana hanno fatto irruzione nella sezione 21 del centro di Ofer, hanno effettuato estese perquisizioni e atti di vandalismo nelle celle e hanno distrutto gli effetti personali dei prigionieri.

Il Club dei prigionieri ha dichiarato, in un breve comunicato stampa, che “le unità di repressione Yamaz e Masada hanno preso d’assalto la Sezione 21 nel centro di detenzione di Ofer e hanno vandalizzato gli oggetti dei prigionieri”.

Le unità di repressione dell’amministrazione delle carceri israeliane includono soldati che hanno prestato servizio in varie unità militari dell’esercito di occupazione, e i suoi membri hanno ricevuto un addestramento speciale per sopprimere e maltrattare i prigionieri, usando varie armi, tra cui coltelli, manganelli, gas lacrimogeni velenosi e dispositivi elettrici che causano ustioni al corpo, proiettili incendiari, proiettili dumdum vietati a livello internazionale e altri che causano forti dolori.

(Fonte: Quds Press).