Manifestazioni israeliane proseguono nonostante Netanyahu abbia sospeso temporaneamente la riforma giudiziaria

Tel Aviv – MEMO. Le proteste contro la riforma giudiziaria del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu non hanno mostrato segni di placarsi, sabato, nonostante la sospensione della riforma da parte del premier in difficoltà, questa settimana, con decine di migliaia di persone scese in strada per chiedere che venga completamente cancellata, riferisce Reuters.

Assediato dal caos interno e dalle espressioni di preoccupazione e disapprovazione a Washington, Netanyahu ha messo in pausa la riforma, lunedì, per consentire negoziati su un compromesso tra la sua coalizione religiosa-nazionalista ed i partiti dell’opposizione.

“Non crediamo a nulla di ciò che esce dalla bocca di Bibi [Netanyahu]. Crediamo che sia solo un trucco politico diretto a fermare la protesta”, ha dichiarato Emanuel Keller, 30 anni, durante una protesta fuori dalla residenza presidenziale israeliana che ospita i colloqui.

Uno dei principali punti di contesa è la spinta della coalizione al potenziamento nella nomina dei giudici, anche per la Corte Suprema.

I critici vedono la spinta del governo come una minaccia all’indipendenza della corte e un tentativo legale di colpo di Stato. I sostenitori dicono di cercare una magistratura meno elitaria e interventista.

Netanyahu, sotto processo per le accuse di corruzione da lui negate, afferma che sono necessarie riforme per equilibrare i poteri dei rami del governo. Il suo partito Likud e gli alleati politici d’estrema destra hanno chiesto ai loro sostenitori politici di organizzare manifestazioni di contro-protesta.

I media israeliani hanno stimato che più di 150 mila persone hanno partecipato alle proteste anti-governo in tutto il paese, sabato, la più grande delle quali a Tel Aviv, centro commerciale del paese.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.