Manifestazioni palestinesi ovunque per lo Stato. Decine di migliaia a Nablus

Nablus – InfoPal. Un'imponente marcia è stata organizzata ieri a Nablus, nel nord della Cisgiordania occupata, in solidarietà all'iniziativa diplomatica dell'Autorità palestinese (Anp) presso il Consiglio di Sicurezza Onu per il riconoscimento dello Stato palestinese.

Studenti dell'università “an-Najah” hanno sfilato intorno alla rotatoria “dei martiri” nel centro cittadino, e numerosi erano i leader politici palestinesi presenti.

All'evento di Nablus si sono uniti 30 rabbini del gruppo di ebrei anti-sionisti “Neturei Karta”, il presidente della vicina comunità samaritana e altri esponenti della chiesa locale.

Mahmoud al-'Aloul, leader di Fatah, è intervenuto tra la folla, ponendo l'enfasi sull'inaccettabilità per un popolo intero di vivere ancora sotto occupazione e ha giurato che “la mossa di 'Abbas darà enormemente fastidio a Israele e Usa.

“L'iniziativa del presidente palestinese si sta svolgendo in modo corretto e procede nella giusta direzione.
La leadership che rappresento ha fatto ogni sforzo per raggiungere la pace in tempo di negoziati”.

Il leader di Fatah ha poi rassicurato sul massimo impegno da parte dell'Anp a protezione della cittadinanza contro gli attacchi dei coloni israeliani e, allo stesso modo, un portavoce dei servizi di sicurezza dell'Anp ha rassicurato sull'alta presenza di agenti sul territorio per impedire attriti presso i checkpoint militari israeliani.

A Nablus, il rabbino Hirsch ha riconosciuto in pubblico il diritto dei palestinesi sui loro luoghi santi, confidando la sua personale speranza di vedere presto la bandiera palestinese sventolare su di essi.

“I palestinesi hanno il diritto a rivendicare Gerusalemme come capitale del proprio Stato.

“I sionisti non rappresentano il popolo ebraico. Essi non hanno il diritto di rilasciare dichiarazioni o di decidere per noi”, ha detto Hirsch.

“Noi siamo gente di fede e preghiamo ogni giorno perché il Sionismo abbia fine in Palestina, e ovviamente per la pace e la convivenza tra questi popoli”.

Per Tayser Khaled, membro del Comitato esecutivo dell'Organizzazione di liberazione della Palestina (Olp): “Non è plausibile tornare a negoziare sottostando ai diktat di Israele”.

Khaled ha poi espresso apprezzamento per gli atti recenti di Turchia, Egitto e Arabia Saudita e i relativi sforzi per dare uno slancio decisivo all'iniziativa diplomatica all'Onu, finanziando l'Anp.

Il responsabile dell'Olp ha ricordato quali sono i parametri dell'istanza palestinese: “Stato palestinese entro le frontiere occupate da Israele nel 1967 e Gerusalemme capitale”.

Da tempo, Nablus, uno dei principali centri cittadini a nord della Cisgiordania occupata, vive all'ombra della violenza dei coloni israeliani, contro persone e proprietà palestinesi. Terreni e raccolti dati alle fiamme, aggressioni fisiche a cittadini e giornalisti, com'è accaduto giorni fa ad 'Asirah, quando i coloni israeliani hanno provato ad assaltare il villaggio.

La giornata di ieri ha visto i cittadini palestinesi scendere ovunque per le strade e i principali punti di ritrovo.
Da Ramallah, a Hebron – dove si è registrata un'altra massiccia partecipazione popolare -, a Betlemme, dove, stando a fonti della polizia, presso la Chiesa della Natività, si sono ritrovati 3mila palestinesi per celebrare lo stesso evento.

Similmente a quanto avevano fatto le donne palestinesi a Ramallah, poco meno di una settimana fa, anche nella Striscia di Gaza, ieri, le donne hanno sfilato, con la partecipazione dell'Unione dei comitati di lotta di genere e la sezione femminile del fronte arabo-palestinese.

Di fronte alla sede del Comitato della Croce Rossa internazionale (Icrc) di Gaza City, le donne hanno consegnato una dichiarazione diretta al segretario generale Onu.

Nella lettera sono stati esposti i torti storici inflitti al popolo palestinese, è stata sottoscritta “l'inattendibilità di Israele e l'impossibilità per i palestinesi di accettarlo come partner di pace valido”.

Tra sostegno e perplessità per il destino che attende l'iniziativa diplomatica promossa dall'Anp, le donne di Gaza hanno comunque partecipato pubblicamente all'evento, sostenendo la determinazione della volontà politica.

Esse inoltre hanno auspicato che “l'iniziativa di settembre possa essere condotta nel rispetto dei diritti nazionali e, soprattutto, adottando estrema cautela”.

Mohammed Awad per InfoPal da Nablus

(Foto: Mohammed Awad)

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