Ministero della Salute: la mancanza di acqua, servizi igienico-sanitari sono causa di malattie infettive a Gaza

Conferenza stampa del ministero della Salute Gaza-Palestina

2 agosto 2014 

La mancanza di acqua, servizi igienico-sanitari sono causa dell’esplosione di malattie infettive a Gaza e minacciano la salute pubblica.

La popolazione civile di Gaza è in gravi difficoltà nell’accedere  all’assistenza sanitaria, con solo 10 dei 56 Primary Health Care governative  operative,  solo 8 delle 22 cliniche  dell’UNRWA  aperte, mentre la maggior parte dei distretti sanitari delle ONG  sono chiusi.

In questa condizione la maggioranza degli sfollati non ha alcun  accesso ai  servizi di assistenza sanitaria di base.

Sono presenti gravi e urgenti  problemi per la  salute pubblica, derivanti dalla pesante e continua  offensiva israeliana, che compromette  la salute di tutta la popolazione civile di Gaza.

La distruzione dell’unica centrale elettrica di Gaza ha lasciato non funzionanti le  pompe per le acque reflue. La mancanza di energia elettrica in concomitanza alla distruzione di almeno 16 pozzi d’acqua ha lasciato 1milione e 800 mila civili senza accesso all’acqua, questi i dati secondo l’ultimo rapporto OCHA.

Si segnala, inoltre, che circa 10.000 case sono state completamente distrutte, 450.000 sono i civili sfollati, di cui 250.000 di loro cerca rifugio in strutture delle Nazioni Unite, strutture  che non sono in grado di sopperire al bisogno e altri 30.000 hanno trovato rifugio in scuole ed istituzioni  statali.

Il sovraffollamento e la mancanza di acqua potabile, di adeguati servizi igienici e assistenza sanitaria ha visto l’incidenza di meningite virale salire alle stelle  da 5 casi al giorno ai  53 casi  al giorno attuali.

Diarrea e  scabbia sono dilaganti nei rifugi sovraffollati, dove l’acqua potabile è impossibile da trovare.

Gli ospedali sono oramai ad una situazione esplosiva dove anche  un gran numero di sfollati trova rifugio. Questo ha creato problemi di sovraccarico di elettricità, rifiuti, consumo di acqua alta, e una crisi  igienico-sanitaria.
I corpi in decomposizione dei martiri , il cui recupero è stato impedito dai continui attacchi e bombardamenti israeliani, rappresentano un aggiuntivo e significativo  rischio  per la salute pubblica.

Anche se decine di corpi sono stati recuperati durante le  brevi tregue, un numero imprecisato, forse un centinaio, rimangono ancora sotto le macerie di  Shujeiyah, Beit Hanoun, Khuza’a, e Rafah e queste situazioni determineranno un impatto negativo  sulla salute della popolazione civile non appena questa potrà tornare nei  loro quartieri.

Il Ministero della Salute di Gaza invita le Organizzazioni nazionali e internazionali ad  affrontare immediatamente l’incombente crisi sulla salute pubblica:
1) ripristino della fornitura di energia elettrica quale  questione di estrema urgenza;
2) fornire acqua, impianti adeguati per i servizi igienici e assistenza sanitaria  nei  rifugi per gli sfollati;
3) fornitura di kit igienici agli sfollati;
4) ripristino della capacità di pompaggio delle acque reflue che riveste una situazione di urgenza;
5) fornire l’accesso all’acqua potabile a tutta la popolazione civile  di Gaza;
6) il ripristino di pozzi d’acqua quale necessità d’ urgenza;
7) fornire rifugi a lungo termine per le decine di migliaia di sfollati le cui case sono state completamente distrutte, fino a quando la ricostruzione sarà possibile
8) rimessa in funzione urgente dei 4 ospedali evacuati di Gaza, in particolare da riportare alla sua operatività il più presto possibile Al Wafa Rehabilitation Hospital e  Al Durrah Ospedale Pediatrico.

 

Tradotto G.B.