Ministero della Salute: le vite di Gaza sono a rischio se l’assedio continua

291254_345x230Gaza-Ma’an. Il 7 aprile è ricordato da milioni di persone in tutto il mondo con  la Giornata mondiale della salute, ma la situazione sanitaria a Gaza continua a peggiorare perché l’assedio congiunto israelo-egiziano continua da otto anni.

Il portavoce del ministero della Salute della Striscia di Gaza, Ashraf al-Qidra, ha dichiarato a Ma’an che ci sono centinaia di pazienti nell’enclave costiera assediata che necessitano di cure immediate all’estero e le cui vite sono a rischio se l’assedio continua in mezzo a necessità sempre crescenti di forniture mediche.

Dal 2007, la Striscia di Gaza si trova sotto grave assedio da parte di Israele su tre lati e dell’Egitto dall’altro. Il blocco ha fortemente limitato le importazioni e le esportazioni della Striscia di Gaza, arrecando crisi umanitarie frequenti e disagio agli abitanti di Gaza.

Il segretario del Ministero, Yusif Abu al-Reesh, ha detto che è necessario sensibilizzare l’opinione pubblica sulle preoccupazioni relative alla salute e alla sicurezza alimentare che crescono soprattutto tra “le difficoltà sofferte nella Striscia di Gaza e il continuo assedio”.

Il capo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di Gaza, Mahmoud Daher, ha detto che il mantenimento della sicurezza della salute deve affrontare seri ostacoli a causa dell’assedio israeliano.

L’offensiva di Israele contro Gaza della scorsa estate ha lasciato sul campo oltre 10.000 feriti fra gli abitanti di Gaza, secondo l’UNWRA, molti dei quali stanno ancora lottando per sopravvivere alle ferite. Al-Insan Centro per la democrazia e i diritti umani, ha chiesto un intervento immediato per aiutare a trasferire centinaia di pazienti dalla Striscia di Gaza per le cure mediche, e far pressione su Israele affinché  aderisca alla convenzione di Ginevra.

La guerra della scorsa estate ha anche causato danni infiniti ed estesi alle fonti idriche, ai servizi igienico-sanitari, e alle infrastrutture elettriche a Gaza, secondo un recente rapporto del Comitato Internazionale della Croce Rossa, rendendo così l’igiene essenziale e l’accesso all’acqua potabile quasi impossibili.

Oltre a complicazioni fisiche, a marzo 2015 i consulenti dell’UNRWA nelle scuole hanno riscontrato che molti bambini rifugiati di Gaza hanno problemi emotivi e comportamentali, e lottano con il rendimento scolastico correlato al continuo conflitto.

I bambini di sei anni hanno sopportato tre guerre nella loro vita. La Striscia ha subito una devastante guerra di 50 giorni che ha ucciso più di 2.200 persone e ha lasciato 100.000 abitanti di Gaza senza casa.

Era il loro terzo conflitto in meno di cinque anni, che seguiva un bombardamento di otto giorni nel 2012 e una guerra di 22 giorni alla fine del 2008 e all’inizio del 2009.

Nello stesso rapporto, James Rawley, coordinatore umanitario delle Nazioni Unite per la Palestina ha dichiarato che la circolazione e le restrizioni all’accesso hanno continuato a frammentare il territorio occupato, indebolendo i mezzi di sussistenza dei Palestinesi e impedendo loro l’accesso ai servizi di base.

“L’occupazione continua pregiudica la capacità dei Palestinesi di vivere una vita normale. Rimossi questi fattori e cambiate le politiche connesse, l’assistenza umanitaria internazionale non sarebbe necessaria qui”, ha concluso Rawley.

Traduzione di Edy Meroli