Quds Press. Il ministero dell’Agricoltura palestinese ha lanciato a Gaza una campagna nazionale per la stagione della raccolta delle olive e della frangitura intitolata “Le nostre olive per la sicurezza dei nostri cari” che terrà conto delle misure di sicurezza e di prevenzione da attuare durante la raccolta.
Nel comunicato rilasciato dal Ministero sabato si ricorda che la stagione della raccolta di quest’anno avviene in un contesto peculiare sia per la pandemia in corso sia per l’attuale stato di emergenza nella Striscia di Gaza. Inoltre, si sottolinea che da settimane squadre tecniche monitorano gli agricoltori nei campi al fine di accertare le reali capacità dei proprietari agricoli di mettere in atto misure di qualità, prevenzione e sicurezza nei loro stabilimenti.
Il ministero dell’Agricoltura aveva già annunciato che la raccolta delle olive sarebbe iniziata a partire dal 7 ottobre. Nel comunicato si specifica che il piano sarà attuato tenendo in considerazione anche la propagazione della pandemia.
Il piano si concentra su 3 punti principali: garantire e agevolare l’arrivo degli agricoltori nei campi di raccolta, facilitare il trasporto del raccolto agli oleifici, semplificare il lavoro all’interno degli oleifici stessi, il tutto nel rispetto delle misure anti-Covid.
Secondo il Ministero nella Striscia di Gaza ci sono 3300 acri di uliveti, da cui si prevede un ricavo di 23.250 quintali di olive, di cui 6.750 tonnellate per le olive in salamoia e 16.500 per la spremitura. Secondo queste stesse stime, la produzione totale di olio di oliva supera le 1750 tonnellate. In media una persona in Palestina consuma annualmente 15 kg di olive (3 kg in salamoia, 12 kg per produrre circa 2 kg di olio di oliva).
Traduzione per InfoPal di Domitilla Luciani