Ministro israeliano: la risposta appropriata alle sanzioni dell’UE è l’espansione delle colonie

Ministro israeliano: la risposta appropriata alle sanzioni dell’UE è l’espansione delle colonie

Tel Aviv – MEMO. Il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich ha dichiarato lunedì che l’espansione dell’attività coloniale è la risposta appropriata alle sanzioni imposte dall’UE ai coloni della Cisgiordania occupata, secondo quanto riportato dai media locali.

Il quotidiano israeliano Haaretz ha citato Smotrich, il quale ha affermato: “La falsa campagna BDS [Boicottaggio, Disivenstimento e Sanzioni] contro lo Stato di Israele sta funzionando. Una campagna progettata interamente per infangare lo Stato di Israele. Se c’è violenza, viene affrontata dal sistema giudiziario”.

“C’è una risposta sionista appropriata a questa dichiarazione dell’Unione Europea: il rafforzamento e la creazione di colonie in tutte le parti della Terra d’Israele”, ha aggiunto.

Le dichiarazioni di Smotrich sono le prime di un alto funzionario israeliano sulla decisione dell’UE.

Lunedì, l’UE ha concordato in linea di principio di imporre sanzioni individuali ai coloni israeliani che hanno partecipato ad atti di violenza contro i palestinesi.

L’Alto rappresentante del capo della politica estera dell’UE, Josep Borrell, ha affermato, nelle dichiarazioni successive alla riunione dei ministri degli Esteri dell’UE, che i 27 Stati membri hanno raggiunto un accordo sull’imposizione delle sanzioni.

Borrell ha spiegato che il sistema prevede il divieto di ingresso nei territori dell’UE e il congelamento o la confisca dei beni situati all’interno dell’UE. La lista di coloro che dovranno subire le sanzioni deve essere approvata, ha spiegato.

Dall’inizio della guerra di Israele contro la Striscia di Gaza, il 7 ottobre 2023, i coloni hanno intensificato i loro attacchi nella Cisgiordania occupata.

Secondo i dati della Commissione per le colonie e la resistenza al muro (CWRC), nel 2023 i coloni hanno compiuto 2.410 attacchi contro i palestinesi e le loro proprietà in Cisgiordania, a causa dei quali 22 palestinesi sono stati uccisi, dieci dopo il 7 ottobre, e 25 comunità beduine sono state sfollate, di cui 22 dopo il 7 ottobre.

Si stima che più di 720 mila coloni vivano illegalmente nella Cisgiordania occupata, compresa la Gerusalemme Est occupata.