Netanyahu: Israele è diventato un “Protettorato” americano

Palestine Chronicle. L’ex primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha accusato il nuovo governo israeliano di cedere la propria indipendenza agli Stati Uniti con la sua politica “senza sorprese”, che secondo lui potrebbe impedire a Tel Aviv di agire liberamente.

Il nuovo governo guidato dal primo ministro Naftali Bennett ci ha “trasformato in una sorta di protettorato con il dovere di denunciare”, ha rivelato Netanyahu mentre attaccava il governo in un discorso infuocato alla Knesset, lunedì 2 agosto, secondo il Times of Israel.

Traduzione tweet: Nonostante la sua sconfitta risalente a due mesi fa, l’ex primo ministro Benjamin Netanyahu si rifiuta di lasciare il posto al primo ministro Naftali Bennett.

L’ira di Netanyahu si è scatenata in seguito alla decisione di Bennett di perseguire una relazione “non alla luce del giorno e senza sorprese” con Washington.

La politica vedrebbe gli Stati Uniti e Israele coordinarsi e aggiornarsi a vicenda su determinati piani. In precedenza, i media israeliani hanno riferito che il ministro degli Esteri Yair Lapid ha concordato la politica “senza sorprese” con il ministro degli Esteri degli Stati Uniti Antony Blinken a metà giugno. La notizia ha spinto Netanyahu ad accusare Lapid di aver promesso agli Stati Uniti di informare in anticipo Washington di eventuali operazioni che Israele potrebbe lanciare contro l’Iran, cosa che Lapid ha negato.

“Se non abbiamo indipendenza in merito a tale questione, allora non siamo affatto indipendenti”, ha detto sempre lunedì l’ex primo ministro diventato ormai leader dell’opposizione. Netanyahu ha anche affermato che la capacità di agire in modo indipendente “è un problema esistenziale per Israele, in cui possono esserci sorprese e talvolta esse sono inevitabili”.

Netanyahu sembrava anche essere particolarmente preoccupato per l’amministrazione Biden, che potrebbe divulgare informazioni sensibili al pubblico che, a loro volta, potrebbero facilmente includere i piani operativi di Israele qualora Tel Aviv li condividesse in anticipo con Washington. “Le informazioni che vengono inviate in America potrebbero essere trapelate ai principali media e in questo modo le nostre operazioni saranno rese vane”, ha detto, aggiungendo che proprio questo è stato il motivo per cui “ha rifiutato le richieste dei presidenti americani di informarli sempre delle nostre azioni” per circa dieci anni.

Traduzione tweet: Bennett ha fatto qualcosa che nessun primo ministro israeliano ha mai accettato di fare prima d’ora: ha formato un governo con la RAAM, un partito islamico antisionista, facendo affidamento sui sostenitori terroristi della lista comune. Ben-Gurion non era d’accordo, non lo era neanche Rabin e io tanto meno – altrimenti sarei tuttora primo ministro.

In effetti, la politica del “nessuna sorpresa” nelle relazioni tra Stati Uniti e Israele non è stata sollevata solo di recente. Il principio è stato discusso da vari funzionari israeliani e statunitensi e dai media almeno dal 2011.

Nonostante le sue attuali critiche alle politiche favorevoli agli Stati Uniti di Bennett, Netanyahu non ha evitato legami così stretti con Washington mentre era in carica.

Nel marzo 2021, l’ex ministro degli esteri israeliano, Gabi Ashkenazi, ha affermato che Tel Aviv aveva accettato di continuare la sua politica senza sorprese nei rapporti con l’amministrazione Biden. Al momento di tale dichiarazione, Netanyahu era ancora primo ministro.

Netanyahu aveva instaurato un rapporto particolarmente profondo con il predecessore di Biden, Donald Trump, che una volta lo ha definito come “il più grande amico” che Israele abbia mai avuto. Ha elogiato Trump quando ha trasferito l’ambasciata degli Stati Uniti a Gerusalemme e ha riconosciuto le alture del Golan occupate come territorio israeliano.

Traduzione tweet: Il presidente Biden si congratula con il nuovo primo ministro israeliano Naftali Bennett e il resto del nuovo governo mentre tramonta l’epoca di Netanyahu. “Gli Stati Uniti rimangono incrollabili nel loro sostegno alla sicurezza di Israele”, rivela oggi Biden in una dichiarazione.

Ha anche accolto il cosiddetto “Accordo del secolo” di Trump, proposto con l’obiettivo di porre fine al conflitto israelo-palestinese, che è stato criticato aspramente dall’autorità palestinese per i pregiudizi pro-israeliani. La tempistica della decisione di Trump di svelare il “piano di pace” poco prima delle elezioni parlamentari ha persino portato ad accuse secondo cui gli Stati Uniti si stessero intromettendo nelle elezioni israeliane.

Un sondaggio condotto all’epoca mostrava che quasi la metà degli ebrei israeliani (il 46%) e il 68% degli arabi israeliani credevano che la mossa fosse progettata per far pendere la bilancia in favore di Netanyahu, che in quel momento stava combattendo contro la corruzione e le accuse di concussione.

(Foto: Benjamin Netanyahu è stato estromesso dalla carica di primo ministro israeliano dopo 12 anni. Dalla pagina Twitter del primo ministro israeliano).