Non-proliferazione: forti pressioni dell’Aiea su Israele

Press Tv – Il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica Yukiya Amano ha sollecitato gli stati membri a trovare il modo di far applicare allo stato d'Israele la risoluzione del 2009.

 

In una lettera, Amano ha infatti chiesto ai ministri degli Esteri di 151 paesi di condividere i loro punti di vista su come convincere Israele a sottoscrivere il Trattato di non-proliferazione nucleare (Tnp) e ad aprire i suoi impianti agli ispettori.

Al sorgere di nuove critiche da parte dei paesi islamici durante la conferenza di revisione del Tnp, che si sta svolgendo in queste ore nella sede dell'Onu a New York, la lettera di Amano, venuta alla luce ieri, alimenterà decisamente le pressioni che già vengono fatte su Israele perché sveli tutto il suo non riconosciuto arsenale nucleare.

 

Le critiche sono state sollevate martedì, il secondo giorno della conferenza, quando le nazioni islamiche hanno chiesto che il Medio Oriente venisse dichiarato zona denuclearizzata. A questo proposito, Israele è stata così contestata per il suo rifiuto a divulgare le sue capacità nucleari e firmare il Tnp.

Ne è seguita la richiesta di consiglio ai paesi membri da parte di Amano, riguardo al modo migliore per convincere Israele a permettere all'Aiea di esaminare le sue attrezzature atomiche.

La lettera è stata inviata lo scorso 7 aprile, sette mesi dopo la conferenza annuale dell'Aiea, durante la quale venne passata a maggioranza ristretta una risoluzione che criticava direttamente Israele e il suo programma nucleare, con 49 voti a favore, 45 contro e 16 astenuti.

Il risultato fu una sconfitta non solo per Israele, ma anche per Washington e gli altri sostenitori del regime sionista, la cui influenza nell'Agenzia da 18 anni assicurava che una risoluzione ai danni d'Israele non fosse messa ai voti, nonostante gli intensi dibattiti sulla questione.


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