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Gaza-InfoPal. In un nuovo massacro commesso dall’occupazione israeliana, almeno 24 civili sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti negli attacchi di venerdì sera sulla città di Deir al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza.
Secondo fonti locali, aerei da guerra israeliani hanno bombardato la casa della famiglia Abu Zeitar nel quartiere di Bishara, a Deir al-Balah, uccidendo 24 civili e ferendone molti altri, soprattutto bambini e donne. Le operazioni di salvataggio per aiutare le persone intrappolate sotto le macerie sono ancora in corso.
Attacchi aerei israeliani hanno anche bombardato una casa a nord del campo profughi di al-Maghazi, nella Striscia centrale, ferendo diversi civili.
Diversi civili sono stati presi di mira anche da un attacco israeliano lungo la costa del campo profughi di Nuseirat, nella Striscia centrale, provocando il ferimento di diverse persone, alcune in modo grave.
Gli aerei da combattimento e l’artiglieria dell’occupazione hanno bombardato anche aree di Khirbat al-Adas e Beit Hanun, nel nord della Striscia.
I jet israeliani hanno aperto il fuoco sulla città di al-Mughraqa, nella Striscia centrale.
La Mezzaluna Rossa Palestinese (PPS) ha affermato che le forze di occupazione hanno preso di mira le vicinanze dell’ospedale Al-Amal a Khan Yunis, nella Striscia meridionale, causando ingenti danni alle strutture ospedaliere.
Secondo PRCS, le squadre di ambulanze della Mezzaluna Rossa Palestinese hanno effettuato – per la quarta volta – una missione di evacuazione dall’ospedale Nasser, fuori servizio, in coordinamento con l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA).
La PRCS ha detto che le sue ambulanze hanno evacuato 18 civili feriti, inclusi due neonati le cui madri sono state uccise nei bombardamenti israeliani.
Il numero dei civili uccisi dall’inizio dell’aggressione israeliana alla Striscia di Gaza, il 7 ottobre, è salito a 29.514. Inoltre, almeno 69.616 persone sono rimaste ferite.
I dati sulle vittime a Gaza sono incompleti a causa dell’intensa aggressione israeliana, della ripetuta e completa interruzione delle comunicazioni e dei servizi internet, della mancanza di carburante e delle infrastrutture devastate, che rendono difficile documentare i dati.
(Fonti: Wafa, Quds News).