Al-Quds (Gerusalemme) – InfoPal. Questa mattina è stato reso pubblico l’ultimo rapporto Onu sulla situazione umanitaria in Cisgiordania.
Ocha, l’Agenzia Onu per gli Affari umanitari, espone una sequenza di episodi ai danni di palestinesi che si sono verificati durante la settimana in Cisgiordania, ad al-Quds (Gerusalemme) e nell’intera area C (sotto pieno controllo giursdizionale di Israele).
17 strutture di proprietà palestinese sono state demolite da Israele in settimana, 7 erano edifici ad uso abitativo. 60 palestinesi sono rimasti senza un tetto, 40 sono minori.
Le autorità d’occupazione israeliane non hanno esitato a demolire strutture realizzate da Organizzazioni non governative (Ong) e dal Fondo Onu per gli affari umanitari. Questi stessi edifici erano stati costruiti proprio per far fronte alle emergenze causate dalla politica di demolizione di Israele.
Ai proprietari di due case – una nella città vecchia di Gerusalemme, e l’altra a Sur al-Baher -, Israele ha ordinato di abbattere gli edifici.
Ma sono stati distrutti pure stalle e negozi e, conseguentemente, 100 palestinesi hanno perduto la propria fonte di sostentamento.
Nelle operazioni di demolizione, gli israeliani hanno confiscato attrezzature di lavoro, generatori e gasolio.
Nel nord della Cisgiordania occupata, le autorità d’occupazione hanno fermato i lavori edilizi di due edifici residenziali a Qalqiliya.
A Deir Estia (Salfit), è stata notificata ai palestinesi la confisca di 30 ettari di terra adiacenti all’illegale insediamento israeliano di Immanuel, costruito sulla terra del villaggio palestinese.
E’ dal 1996 che l’accesso a quest’area è stato interdetto ai palestinesi.