OCHA: Israele ha eseguito 160 irruzioni in abitazioni palestinesi in 2 settimane

WAFA. Le forze israeliane hanno effettuato 160 operazioni di ricerca ed arresto in tutta la Cisgiordania nel periodo tra il 16 e il 29 gennaio, provocando l’uccisione di un palestinese, decine di feriti e la detenzione di 187 altri, tra cui 23 minorenni, secondo quanto affermato dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA) nel suo rapporto bisettimanale di protezione dei civili pubblicato il 2 febbraio.

Ahmad Ismail Jarrar, 31 anni, è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco dalle forze israeliane il 18 gennaio durante un’operazione di arresti nella città di Jenin. Secondo fonti israeliane, l’omicidio è avvenuto nel corso di uno scontro a fuoco con palestinesi armati.

Le forze israeliane hanno anche raso al suolo tre case ed una serra durante l’incidente, sfollando 16 palestinesi. Altri 12 sono rimasti feriti durante i successivi scontri. Secondo quanto riferito, l’operazione mirava ad arrestare i presunti colpevoli di un attacco a colpi d’arma da fuoco avvenuto il 9 gennaio, che aveva provocato l’uccisione di un colono israeliano.

Il governatorato di Hebron ha registrato il maggior numero di operazioni (50), seguito da Betlemme (29) e da Gerusalemme (24).

Nel complesso, 274 palestinesi, tra cui 67 bambini, sono stati feriti dalle forze israeliane durante gli scontri nei Territori palestinesi occupati durante il periodo citato.

Di questi, 130 feriti, tra cui 20 vicino alla recinzione perimetrale di Gaza, sono stati registrati in manifestazioni contro il riconoscimento degli Stati Uniti di Gerusalemme come capitale di Israele, il 6 dicembre – un calo rispetto al numero di feriti nello stesso contesto durante le prime due settimane di gennaio, quando sono stati segnalati 191 feriti.

Altri 92 palestinesi sono rimasti feriti negli scontri con le forze israeliane, dopo che queste sono intervenute a seguito di scontri tra nativi e gruppi di coloni israeliani che sono entrati in tre località palestinesi: Madama a Nablus, Azzun a Qalqiliya e a Nablus.

Due minorenni palestinesi di 14 e 16 anni sono stati feriti dalle forze israeliane al check-point di Za’tara, a sud di Nablus, dopo che avrebbero tentato di pugnalare alcuni soldati israeliani. Entrambi i sono stati successivamente arrestati.

Nella Striscia di Gaza, le forze israeliane hanno aperto il fuoco in 13 occasioni, nelle aree ad accesso limitato su terra e su mare, senza causare vittime, ma interrompendo il lavoro di agricoltori e pescatori. In altre due occasioni, le forze israeliane hanno effettuato operazioni di livellamento del terreno e di scavo nelle vicinanze del recinto perimetrale di Deir al Balah e a nord-est di Khan Younis.

Le autorità israeliane hanno demolito 10 strutture palestinesi in Cisgiordania, a causa della mancanza di un permesso di costruzione emesso da Israele, sfollando sette persone. Sei di queste strutture erano state fornite alle famiglie della comunità beduina di al Jiftlik Abu al-Ajaj nel distretto di Gerico, come risposta umanitaria a una precedente demolizione.

Altre due strutture, due edifici su diversi piani in costruzione, erano situate nella comunità di Bir Ona, che rientra nei confini municipali di Gerusalemme, ma è divisa fisicamente dalla città da una barriera di separazione. Inoltre, le forze israeliane hanno distrutto quattro dunum di terra, danneggiando circa 400 alberelli vicino al Khadr, a Betlemme, per il fatto che l’area è stata designata come “demanio”.

Sono stati segnalati cinque attacchi di coloni israeliani che hanno provocato feriti o danni alle proprietà palestinesi. Un giovane di 18 anni e la madre di 55 anni sono stati aggrediti fisicamente e feriti da un gruppo di coloni israeliani, mentre pascolavano le pecore nella zona di al-Mu’arrajat, di Gerico; due veicoli sono stati incendiati a Beit Safafa (Gerusalemme Est); 12 veicoli sono stati vandalizzati all’ingresso del villaggio di Beit Iksa (Gerusalemme); e 85 alberi sono stati sradicati o danneggiati nei villaggi di Nabi Samuel (Gerusalemme) e Aqraba (Nablus), secondo il rapporto dell’OCHA.

Secondo un rapporto dei media israeliani, la polizia sionista ha arrestato un colono israeliano della colonia di Betar Illit (Betlemme), sospettato di almeno sei violenti attacchi contro i palestinesi impiegati in questo insediamento.

Traduzione di F.H.L.