Oltre il valico, l’umanità che attende.

Torino – Infopal

26 dicembre

Per noi che, qui dall’Italia, stiamo seguendo passo passo i movimenti della delegazione "Gaza Vivrà", dal 23 in Palestina, e i ripetuti tentativi di entrare nella Striscia, è una situazione coinvolgente e angosciante allo stesso tempo. Di là, oltre ai cancelli, alla reti da lager del valico di Erez, al confine tra la Striscia e Israele, sono in attesa da giorni i fratelli e le sorelle sotto il feroce assedio israeliano.

Sapere che sono oltre una barriera e un filo elettrico, con la loro umanità, le loro sofferenze, la miseria imposta e le malattie non curate, dà un senso di devastante impotenza. Di crudeltà… accolta, incoraggiata, sostenuta dalla Comunità internazionale esportatrice di democrazia a suon di bombe ad alta tecnologia, di embarghi omicidi (Iraq e ora Gaza), di ipocrita doppiezza, di falsa cristianità. Una crudeltà sostenuta e incoraggiata anche da un’Autorità Nazionale palestinese così vergognosamente corrotta, antipopolare e connivente con l’oppressore – ma ben accolta e riconosciuta come "unica legale" da Europa e Usa – da ricordare i peggiori regimi dittatoriali sudamericani degli anni ’70 e ’80 (tanto per fare un esempio, il Nicaragua, il Cile, l’Argentina, ecc.), o dell’Europa degli anni ’30 e ’40.

Gli "amici" europei di Israele, tra cui anche il nostro Paese, con la nostra nomenklatura di centro-sinistra in testa, farebbero meglio a spiegare al regime di Tel Aviv che è razzista, anti-democratico, feroce e oppressivo, piuttosto che fare come le tre scimmiette "non vedo-non sento-non parlo". Questo, se gli sono davvero amici.

Diceva il grande don Lorenzo Milani, priore di Barbiana, che non si può far confusione tra oppresso e oppressore, mettendo entrambi sullo stesso piano. E’ necessario scegliere da che parte stare: dalla parte del potente o dalla parte del debole?

L’Italia, come gran parte dell’Europa, per sudditanza ormai sessantennale agli Usa (ricordiamo che NON siamo uno Stato sovrano e che abbiamo circa 300 testate nucleari statunitensi sul nostro suolo), e per "vocazione", per ora ha scelto i primi, i potenti, gli oppressori, e si fa gioco dei secondi, seguendo come un cagnolino scodinzolante le "direttive" del governo e dei servizi israeliani. I media, poi, provano grande gratificazione a riecheggiare slogan e notizie così manipolate e palesemente tendenziose, che spesso ci si vergogna di appartenere a quella categoria…

I fratelli e le sorelle (perché così li sentiamo, siano essi musulmani o cristiani) ci aspettano al di là del valico, ma un governo oppressore ha deciso altrimenti, nel silenzio del nostro governo e dei nostri media. Un incontro che nella situazione attuale non può aver luogo. La Striscia è sotto disumano assedio: non entrano medicinali, non entrano pezzi di ricambio per le apparecchiature mediche, entra poco cibo, non entra neanche il cemento per i cimiteri. La gente muore giorno dopo giorno perché non può accedere alle cure mediche. I bambini sono denutriti, le madri partoriscono figli già malati.

A Ramallah, dove l’Anp golpista e corrotta di Abu Mazen riceve tanti soldi, si sta quasi bene, ma è un benessere fittizio: dalla città non si esce, a causa del Muro. Israeliani, occidentali e Anp hanno deciso di allestire un circo, un teatrino di lusso per prendere in giro gli abitanti, per illuderli, per indurli a pensare che sono liberi. Ma è una farsa che fa comodo solo ai dirigenti, non certo alla popolazione.

Dicono molti che se la Palestina andasse a nuove elezioni, Fatah perderebbe di nuovo a vantaggio di Hamas, che continua a piacere, nonostante abbia commesso degli errori, perché è tra i movimenti palestinesi che dimostra di avere a cuore il proprio popolo, e resiste, come può.

Hamas continua a piacere anche a molti cristiani – quantunque la disinformazione e la manipolazione mediatica facciano giungere in Italia notizie di chissà quali e quante vessazioni e violenze religiose da parte dei musulmani contro i cristiani. Da lì, preti, suore e capi cristiani ortodossi continuano a dire: spiegate agli europei che qui siamo tutti fratelli, siamo tutti sulla stessa barca, lottiamo per la nostra terra, insieme. Ma giornali e agenzie stampa italiane continuano a parlare di violenze contro i cristiani, forse proprio per non denunciare le crudeltà israeliane contro i palestinesi tutti, musulmani e cristiani. E’ meglio vedere il moscerino che la trave che incombe… Forse, li fa sentire meno in colpa. Li fa vergognare meno per l’ignavia, la vigliaccheria.

Angela Lano

direttore resp. Infopal

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.