OMS: a Gaza viene ucciso un bambino ogni 10 minuti

New York. In media, nella Striscia di Gaza viene ucciso un bambino ogni 10 minuti, ha dichiarato sabato 11 novembre il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Tedros Adhanom Ghebreyesus, durante un discorso tenuto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, avvertendo che “nessun luogo e nessuno è al sicuro”.

Ha dichiarato che metà dei 36 ospedali di Gaza e due terzi dei centri di assistenza sanitaria primaria non funzionano e che quelli che ancora operano sono ben oltre le loro capacità, descrivendo il sistema sanitario come “in ginocchio”.

“I corridoi degli ospedali sono pieni di feriti, malati e moribondi. Gli obitori traboccano. Gli interventi chirurgici sono eseguiti senza anestesia. Decine di migliaia di sfollati si rifugiano negli ospedali”, ha dichiarato Tedros davanti al consiglio dei 15 membri, secondo quanto riportato da Reuters.

“In media, a Gaza viene ucciso un bambino ogni 10 minuti”, ha dichiarato Tedros.

Dal 7 ottobre, l’OMS ha documentato oltre 250 attacchi contro il sistema sanitario a Gaza e in Cisgiordania, mentre in Israele ve ne sono stati 25. 

Da parte sua, l’UNICEF ha dichiarato che l’interruzione quasi totale e gli attacchi contro i servizi medici e sanitari in tutta Gaza, in particolare nelle aree settentrionali, minacciano la vita di tutti i bambini della Striscia. 

L’assistenza medica negli ospedali pediatrici Al-Rantisi e Al-Nasr è quasi cessata, con solo un piccolo generatore che alimenta le unità di terapia intensiva e di terapia intensiva neonatale, ha dichiarato l’organizzazione delle Nazioni Unite.

Sono stati segnalati intensi attacchi e azioni ostili nei pressi dell’ospedale Al-Rantisi, dove sono presenti bambini in dialisi e in terapia intensiva.

L’ospedale pediatrico Al-Nasr è stato nuovamente danneggiato in un attacco, che ha colpito anche le attrezzature salvavita, secondo quanto riferito dall’UNICEF. Un altro ospedale pediatrico nel nord ha smesso di funzionare a causa dei danni e della mancanza di carburante, mentre un ospedale specializzato per la maternità ha un disperato bisogno di carburante per poter continuare a funzionare.

“Il diritto alla vita e alla salute dei bambini viene negato”, ha dichiarato Adele Khodr, direttore regionale dell’UNICEF per il Medio Oriente e il Nord Africa. “La protezione degli ospedali e la consegna di forniture mediche salvavita è un obbligo previsto dalle leggi di guerra, ed entrambe le cose sono necessarie ora”. 

(Fonti: PIC, Quds Press).

Traduzione per InfoPal di Aisha T. Bravi