ONU: Israele ha distrutto in un mese la metà delle abitazioni di Gaza

ONU: Israele ha distrutto in un mese la metà delle abitazioni di Gaza

New York. Il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP) ha annunciato che il 50% delle abitazioni della Striscia di Gaza è stato distrutto in un mese a causa dell’aggressione israeliana lanciata contro l’enclave dal 7 ottobre, che ha causato la morte di oltre 11.000 palestinesi, soprattutto donne e bambini.

È quanto emerso nel corso di una conferenza stampa tenuta da Abdallah Al Dardari, assistente del segretario generale e direttore dell’ufficio regionale del Programma di sviluppo delle Nazioni Unite per gli Stati arabi, e da Rula Dashti, segretario esecutivo della Commissione Economica e Sociale per l’Asia occidentale (ESCWA).

Hanno informato i media sui risultati del rapporto pubblicato congiuntamente dalle due organizzazioni dal titolo “Guerra di Gaza: Impatti socio-economici previsti sullo stato della Palestina: Stima preliminare fino al 5 novembre 2023”.

Al-Dardari ha affermato che in un mese il 50% delle case di Gaza è stato distrutto e ha sottolineato, per fare un paragone, che la Siria ha perso questa percentuale di abitazioni dopo quattro anni di guerra.

Da parte sua, Dashti ha affermato che “la distruzione a Gaza ha raggiunto un livello senza precedenti”. Ha anche sottolineato che il 96% degli abitanti di Gaza che non possono accedere ai servizi di base soffre di povertà multidimensionale. Dashti ha messo in guardia sulla necessità che la comunità internazionale si unisca per riuscire a stabilire una pace duratura.

Il rapporto delle Nazioni Unite indica che l’attività economica palestinese è stata sottoposta ad un grave sconvolgimento dovuto al completo assedio su Gaza, alla distruzione del capitale, allo sfollamento forzato e alle restrizioni imposte alla circolazione di persone e merci in Cisgiordania.

Secondo il rapporto, dall’inizio della guerra sono andate perse circa 390.000 opportunità di lavoro, mentre si prevede un forte aumento del tasso di povertà, compreso tra il 20% e il 45%.

Le perdite di PIL potrebbero variare tra il 4% e il 12% nel 2023 e tra il 4% e il 9% nel 2024 rispetto alle stime prebelliche, a seconda di quanto durerà l’aggressione israeliana.

L’Indice di Sviluppo Umano (HDI) registrerà probabilmente un forte declino, che riporterà lo stato di Palestina indietro dagli 11 ai 16 anni.

Il rapporto afferma che “a causa dell’assedio su Gaza, la sua ripresa economica dopo il cessate il fuoco non sarà immediata, a causa della distruzione su larga scala e dell’incerto accesso alle risorse, compresi materiali e attrezzature”.

(Fonti: PIC, Quds Press).

Traduzione per InfoPal di Aisha T. Bravi