Ramallah. Quest’anno, le forze di occupazione israeliane (IOF) hanno ucciso più di 200 palestinesi, il numero più alto dal 2005, ha annunciato lunedì l’inviato dell’ONU per il Medio Oriente.
Il numero supera anche il totale dei palestinesi uccisi durante tutto il 2022, che ammontava a 155.
Parlando al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il Coordinatore speciale dell’ONU per il Processo di pace in Medio Oriente, Tor Wennesland, ha dichiarato che quest’anno sono stati uccisi anche 30 israeliani.
Ha sottolineato l’espansione continua delle colonie israeliane, che sono una violazione del diritto internazionale ed un ostacolo significativo alla pace, oltre alla demolizione delle case palestinesi da parte di Israele, le sue attività nella Cisgiordania occupata, nonché gli attacchi dei coloni israeliani ai villaggi palestinesi.
“Mentre dobbiamo concentrarci urgentemente sulla risoluzione delle questioni più critiche e sulla de-escalation della situazione sul campo, non possiamo ignorare la necessità di ripristinare un orizzonte politico”, ha continuato.
Wennesland si è rivolto anche ai social media per esortare i “leader ad agire ora per calmare la situazione”. Ha avvertito che questa “spirale di violenza non sta portando da nessuna parte se non a più spargimenti di sangue”.
Questo avviene mentre le IOF hanno ucciso un palestinese di 17 anni, martedì mattina, in seguito ad un’incursione militare nella città occupata di Jenin.
Secondo Fawaz Hamad, direttore dell’ospedale al-Razi di Jenin, Othman Atef Abu Kharj è morto dopo aver subito gravi ferite per mano dei soldati israeliani durante l’incursione.
(Fonte: MEMO).
(Foto: [Nedal Eshtayah/Anadolu Agency]).