Palestina, Fulvio Grimaldi: “Gli Houthi che governano lo Yemen indicano la via e il metodo”

Roma. Di Fulvio Grimaldi. Gli Houthi che governano lo Yemen liberato dopo otto anni di aggressione imperialista, indicano la via e il metodo. La neutralizzazione nel Mar Rosso delle navi dirette ai porti israeliani o, comunque, in rapporti mercantili con lo Stato sionista genocida, è l’espressione di punta di quanto Israele, con l’olocausto inflitto ai palestinesi, sia isolato nel mondo. Quando, guardando al tentativo di rimuovere il popolo palestinese dalla sua terra e dal mondo, ci si chiede come se ne esce, la risposta non è la formula retorica, svuotata di ogni significato da Israele da decenni, dei “Due Stati”. Uno palestinese, su un quinto spezzettato della terra espropriatagli nel corso di 90 anni. inerme, fittizio, alla mercè dell’altro Stato, in costante espansione e dotato di strumenti di aggressione e distruzione senza pari nella regione.

La risposta l’accennano gli Houthi yementi, è implicita nel voto contro lo sterminio israeliano di 153 paesi su 192, la impersona Hamas e tutte le componenti della Resistenza. Portare a termine l’isolamento di Israele, materializzare economicamente, oltreché politicamente, la sua separazione dalla parte maggioritaria dell’umanità e degli Stati, potenziare una destabilizzazione già in atto (come dimostra l’insurrezione di larghissimi strati della società ebraica) e che farà esaurire l’immigrazione e innescare l’emigrazione, fattori demografici decisivi per la sopravvivenza dell’innesto statale in terra araba. L’esito sarà il ritorno di 700.000 coloni nazificati, che a questa terra non hanno diritto alcuno, ai paesi da cui sono venuti. Da questo ridimensionamento locale e geopolitico può nascere la convivenza democratica, alla pari, tra una maggioranza palestinese autoctona, comprendente i 5 milioni di palestinesi da decenni in esilio, e una componente immigrata, convinta della necessità e dell’utilità del carattere plurale, multietnico e multiconfessionale, dello Stato.