Londra, Stoccolma – InfoPal. Una riunione d'emergenza è stata convocata la sera del 24 gennaio, alla presenza di organizzazioni per i diritti umani e personalità accademiche europee, dal Centro “al-Awda” per il diritto al ritorno dei profughi palestinesi.
L'iniziativa propone la discussione del futuro della causa palestinese e del diritto al ritorno, alla luce delle rivelazioni di “The Palestine Papers”.
Majd al-Zeer, presidente di “al-Awda”, ha fatto sapere che esperti provenienti dalle varie capitali europee valuteranno gli aspetti legali delle conseguenze prodotte dalla pubblicizzazione dei contenuti di “The Palestine Papers”, il tentativo di liquidazione del diritto al ritorno e la responsabilità diretta dei negoziatori palestinesi.
Per questo, è attesa un'importante presenza di legali e avvocati.
Forte e risoluta la condanna delle prime dichiarazioni pervenuta dai circoli di “al-Awda”, “per essere stati raggirati e per aver ignorato il nostro ruolo di rappresentanza, oltre alla beffa sul lavoro che, quotidianamente, svolgiamo in difesa del diritto al ritorno dei profughi palestinesi”.
Da Stoccoloma, il Centro per la giustizia “al-'Adalah”, ha riecheggiato la condanna di “al-Awda”.
“Dimensioni inaudite delle concessioni”.
“Il coordinamento di sicurezza manifestato in tempi recenti dalla sicurezza del governo di Ramallah è una dimostrazione di queste rivelazioni. L'Organizzazione di liberazione della Palestina (Olp), cui il nostro popolo aveva affidato il delicato incarico di rappresentanza nei negoziati, deve essere ricostituita ex novo”.
“Al-'Adalah” ha poi precisato che il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Mahmoud 'Abbas, non è legittimato a parlare per il popolo palestinese da gennaio 2010, data di scadenza del suo mandato.
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