Palestinesi nel nord della Striscia di Gaza non riescono a trovare il cibo da mangiare

Gaza. I palestinesi della Striscia di Gaza sono in grave pericolo a causa della scarsità di cibo e della devastante guerra che Israele sta conducendo dal 7 ottobre.

“Le famiglie palestinesi mangiano mezzo pasto ogni due giorni, mentre i residenti nel nord della Striscia di Gaza non riescono a trovare nemmeno il foraggio per mangiare a causa dello sterminio che Israele sta conducendo contro la Striscia da mesi”, ha dichiarato domenica ad Anadolu il direttore generale dell’Ufficio governativo per i media a Gaza, Ismail al-Thawabta.

“L’occupazione [israeliana] impedisce ai camion degli aiuti umanitari di raggiungere il governatorato settentrionale della Striscia di Gaza”, ha dichiarato Thawabta, sottolineando che “la situazione umanitaria nel nord della Striscia di Gaza ha ormai superato da tempo la fase catastrofica”.

Il funzionario ha ritenuto “l’occupazione responsabile di bloccare la Striscia di Gaza e di impedire l’arrivo degli aiuti”.

Thawabta ha anche chiesto di “fermare gli attacchi dell’occupazione contro i civili, porre fine alla guerra e fare pressione su Israele per rompere l’assedio sulla Striscia di Gaza”.

In spregio alla sentenza provvisoria della Corte internazionale di giustizia, Israele continua il suo assalto alla Striscia di Gaza, dove almeno 28.176 palestinesi sono stati uccisi, per lo più donne e bambini, e 67.784 feriti dal 7 ottobre, secondo le autorità sanitarie palestinesi.

Israele ha bombardato la Striscia di Gaza dopo un attacco transfrontaliero di Hamas, che secondo Tel Aviv ha ucciso quasi 1.200 persone.

L’offensiva israeliana ha lasciato l’85% della popolazione di Gaza sfollata all’interno della Striscia, in una situazione di grave carenza di cibo, acqua potabile e medicine, mentre il 60% delle infrastrutture dell’enclave è stato danneggiato o distrutto, secondo le Nazioni Unite.

(Fonte: MEMO).

(Foto: [Belal Khaled – Anadolu Agency]).