Gaza – Speciale InfoPal. Il disagio derivante dalla crisi di carburante a Gaza, i continui tagli all’elettricità e la paralisi dell’unica centrale elettrica locale sono alla base dei ripetuti appelli alle genti nel mondo perché a Gaza questa crisi non ha risparmiato nessun settore.
Per mettere in salvo le vite dei propri pazienti, all’ospedale ash-Shifa’, a Gaza City, si è decisa l’installazione di pannelli solari per rifornire l’ospedale di elettricità, far fronte ai disagi interni e ai danni materiali prodotti dalle interruzioni.
Le donazioni. Alle difficoltà dell’ospedale ash-Shifa’ sono andati incontro istituzioni, enti ed organizzazioni di beneficienza italiane che a Gaza hanno inviato alcuni dei propri esperti.
Rashad al-‘Isi, ingegnere preposto alla manutenzione degli ospedali di Gaza, ha riferito che i pannelli – di un valore complessivo pari a 70mila euro – erano stati trattenuti da Israele, e che è stato necesario l’intervento del Consolato italiano, affinché la parte israeliana consegnasse i pannelli al ministero della Salute di Ramallah da dove sono stati trasferiti a Gaza.
I pannelli solari. Entrato il materiale, ingegneri ed esperti hanno lavorato all’installazione dei pannelli sul tetto dell’ospedale ash-Shifa’.
Si parla di una capacità produttiva di energia di 4 kW, sufficiente per far funzionare le sale operatorie, per poter eseguire interventi di chirurgia e il reparto di terapia intensiva. Una novità è che, in caso di interruzione, i generatori entreranno in funzione automaticamente.
E’ grande la soddisfazione. In tal modo decine di pazienti di Gaza che attendevano un intervento, coloro che rischiavano di morire, usciranno dal pericolo. Dal dipartimento tutti ringraziano l’organizzazione che si è fatta carico di questo progetto.
Proprio agli italiani, i palestinesi di Gaza hanno rivolto il seguente appello: “fare di più per sottrarre la popolazione di Gaza dall’illegale blocco israeliano che ha soffocato la gente fino ad averla privata del diritto alla vita”.
E’ questa la crisi energetica di Gaza: la mancanza di carburante, il divieto di introduzione dai valichi di frontiera con l’Egitto, l’azione egiziana volta ad arrestare il contrabbando e i patimenti della popolazione di Gaza.
“Un progetto meraviglioso”. Da parte sua, Ayman as-Sihbani, responsabile del dipartimento di emergenza nello stesso ospedale, lo definisce “meraviglioso progetto”, e si dice certo che questi pannelli contribuiranno in modo determinante al superamento della crisi di settore, risollevando l’umore di pazienti e familiari “forse oggi con qualche rassicurazione”.
Le recenti e continue interruzioni di corrente elettrica a causa della mancanza di carburante hanno portato al blocco dei generatori, che pure avevano grandi capacità; ogni reparto è stato messo a dura prova, con gravissime ripercussioni sulle sale operatorie.
L’appello è “non fermare interventi di questo tipo”. As-Sihbani ha detto di sperare che i pannelli solari possano diffondersi presto nel resto delle strutture medico-ospedaliere di Gaza e ha confidato di avere in serbo altri progetti di questo tipo, attualmente al vaglio degli esperti italiani, e che i prossimi a beneficiarne potrebbero essere sale operatorie, reparti per i trattamenti di dialisi, manutenzione generale e pediatria.