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Ramallah – MEMO. Dopo la falsa promessa del primo ministro palestinese Mohammad Shtayyeh, domenica gli insegnanti palestinesi si sono impegnati a continuare il loro sciopero fino a quando non sarà raggiunta una soluzione giusta, secondo quanto riferito dal quotidiano Al-Resalah.
Omar Muheisen, membro del Movimento degli insegnanti, ha dichiarato che Shtayyeh si era impegnato a “trattare positivamente” le richieste dei professori.
Tuttavia, il giorno successivo, gli insegnanti hanno ricevuto gli stessi pagamenti, e le banche hanno dichiarato che il governo ha versato gli stessi salari dei mesi precedenti.
Muheisen ha evidenziato le contraddizioni tra le promesse del governo e le sue azioni, sottolineando che “questo ci ha spinto a non prendere sul serio le promesse del governo”.
Il governo aveva promesso di aumentare gli stipendi del 15% e di pagare il 10% retroattivamente, ha aggiunto, ma non ha mantenuto le promesse, facendo notare che lui è un insegnante e non riceve uno stipendio pieno. Muheisen ha sottolineato che lo sciopero continuerà fino a quando non sarà raggiunta una soluzione equa per gli insegnanti.
I sindacati chiedono aumenti salariali alla luce della crescente crisi dell’inflazione nel mercato locale, dall’inizio del 2022. Gli insegnanti sono in sciopero da quasi due mesi.
Dal novembre 2021, il governo palestinese ha pagato stipendi incompleti ai dipendenti del settore pubblico, a seguito del sequestro dei fondi praticato da Israele dalle entrate fiscali che raccoglie per conto dell’Autorità Palestinese (ANP) e del calo del sostegno internazionale esterno.
Israele detrae circa 50 milioni di shekel (14,5 milioni di dollari) al mese dalle entrate fiscali palestinesi, cifra che di recente è salita a più di 60 milioni (17,5 milioni di dollari) al mese.
Israele afferma che l’importo è equivalente a quanto l’Autorità Palestinese paga mensilmente in sussidi alle famiglie dei palestinesi prigionieri e assassinati.
Traduzione per InfoPal di F.H.L.