Puma porrà fine alla sua sponsorizzazione della nazionale di calcio israeliana dal prossimo anno

Tel Aviv – MEMO. Puma terminerà la sponsorizzazione della nazionale di calcio israeliana, il prossimo anno, ha dichiarato martedì un portavoce dell’azienda tedesca di abbigliamento sportivo, come riporta Reuters.

“Mentre due nuove firme con delle nazionali – tra cui una nuova squadra dichiarata – saranno annunciate nel corso di quest’anno e nel 2024, i contratti di alcune federazioni, come la Serbia e Israele, scadranno nel 2024”, ha detto il portavoce in una dichiarazione inviata via e-mail.

La decisione è stata presa nel 2022 come parte della nuova strategia “fewerbiggerbetter” della Puma ed è in linea con le regolari tempistiche di progettazione e sviluppo delle maglie delle squadre, ha aggiunto il portavoce.

Il movimento Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) aveva chiesto il boicottaggio dell’azienda di abbigliamento sportivo sin dalla sua decisione di sponsorizzare l’IFA nel 2018. Oltre 200 squadre sportive palestinesi hanno chiesto a Puma di porre fine alla sponsorizzazione dell’Associazione calcistica israeliana, affermando che “la sponsorizzazione dell’IFA da parte della Puma legittimi e dia copertura internazionale alle colonie illegali di Israele” e contribuisca a “sbiancare le violazioni dei diritti umani di Israele”, comprese le violenze di routine contro i calciatori palestinesi.

Secondo la Campagna di solidarietà palestinese (PSC), Puma ha perso milioni di sterline in contratti lucrativi a causa delle pressioni esercitate dalla campagna. Le sezioni del PSC hanno preso parte a questa campagna, organizzando regolarmente picchetti, proteste e veglie per diversi anni fuori dai negozi Puma e agli eventi della Puma in tutto il Regno Unito.

“La decisione della Puma è una vittoria importante che dimostra la forza del movimento di solidarietà. Abbiamo inviato a tutte le aziende un messaggio potente: se scegliete di essere complici dell’Apartheid israeliano, dovrete affrontare la forza del movimento di solidarietà. Continueremo a far crescere le nostre campagne BDS contro banche come Barclays e aziende come JCB, che sono complici del sistema d’Apartheid israeliano”, ha dichiarato il direttore del PSC, Ben Jamal.

Le richieste di boicottaggio sono diventate più forti e si sono estese a un maggior numero di aziende e prodotti dopo l’offensiva militare genocida di Israele nella Striscia di Gaza del 7 ottobre.

(Foto: persone che protestano per boicottare PUMA a Londra [Campagna di solidarietà con la Palestina (PSC)]).

Traduzione per InfoPal di F.H.L.