Qatar: riunione dell’opposizione siriana per ampliare e unificare i ranghi

Di Rania El Gamal e Regan Doherty. Doha (Reuters) –  Le fazioni frammentate dell’opposizione siriana hanno avviato domenica i colloqui in Qatar, facendo fronte comune per ottenere il rispetto e il riconoscimento internazionale e soprattutto, armi migliori per il loro tentativo di spodestare il presidente Bashar Assad.

E’ stato il primo tentativo concertato di riunire i gruppi dell’opposizione con sede all’estero e allinearli con i ribelli che combattono in Siria, per contribuire a porre fine a un conflitto che dura da 19 mesi e che ha ucciso più di 32.000 persone, devastato diverse zone del grande paese arabo e che minaccia di esplodere in una conflagrazione regionale settaria.

Tuttavia erano stati registrati segnali che suggerivano che i colloqui a Doha, capitale del Qatar, non sarebbero filati tranquillamente.

Le tensioni tra islamisti e laici, e tra coloro che sono in Siria e le personalità dell’opposizione con sede all’estero, hanno ostacolato i precedenti tentativi  di forgiare un’opposizione unita.

Quattro giorni di colloqui a Doha avrebbero l’obiettivo di rinnovare e ampliare il Consiglio nazionale siriano, il più grande gruppo dell’opposizione oltremare formato da circa 300-400 membri.

I leader dell’opposizione sperano che questo apra la strada ad una riunione successiva giovedì a Doha, in modo da coinvolgere altre fazioni dell’opposizione per creare una coalizione anti-Assad e porre fine a mesi di lotte politiche e personali.

“L’obiettivo principale è quello di ampliare il Consiglio per includere più componenti sociali e politiche. Ci saranno nuove forze nel CNS”, ha affermato Abdulbaset Sieda, attuale leader del Consiglio nazionale siriano, davanti ai giornalisti a Doha prima della riunione.

Ha aggiunto che durante le riunioni verrà eletto un nuovo comitato esecutivo e un leader per il CNS, scelta criticata in passato a causa della percezione di predominanza dei Fratelli Musulmani.

Gli Stati Uniti la settimana scorsa hanno richiesto una riorganizzazione della leadership dell’opposizione, sostenendo che era arrivato il momento di superare il CNS e includere coloro che restano “in prima linea a combattere e morire”.

Il Segretario di Stato Hillary Clinton ha spiegato che l’incontro in Qatar sarebbe un’opportunità per creare un’opposizione credibile.

Le faide interne, la mancanza di cooperazione tra i leader all’estero e i combattenti in Siria insieme alla forza crescente dei militanti islamici autonomi tra le fila dei ribelli scoraggiano dall’offrire più sostegno morale anche le potenze occidentali desiderose di vedere Assad sconfitto.

La figura influente di Riad Seif, dell’opposizione, ha proposto una struttura basata sull’unione del ribelle Esercito siriano libero, dei consigli regionali e delle unità militari insorte e di altri enti locali civili e figure di spicco dell’opposizione.

Domenica, Seif ha confermato che l’iniziativa ha ottenuto l’appoggio di “12 paesi chiave”, anche se non ha specificato quali. Ha detto che se giovedì fosse stata presa una decisione sulla nuova leadership, “forse sarebbero diventati 100 i paesi a riconoscere questa nuova dirigenza come legittimo e unico rappresentante dei siriani”.

Ha proseguito dicendo che quei paesi interverrebbero poi a una riunione detta “Gli amici della Siria”, in Marocco, per sostenere il gruppo neoeletto.

Migliorare la richiesta di armi. Il riconoscimento occidentale, turco e arabo della nuova struttura dell’opposizione aiuterà a indirizzare missili anticarro e antiaerei verso i ribelli per “decidere la battaglia”, ha spiegato Seif durante un’intervista alla Reuters la scorsa settimana.

I diplomatici occidentali basati in Medio Oriente ha detto che Washington sosteneva un’iniziativa di Seif, che effettivamente potrebbe ridurre l’influenza del CNS. Ma i capi del CNS hanno criticato quello che vedevano come un’ingerenza straniera nelle questioni dell’opposizione.

“Sono i siriani a scegliere la propria guida… Alcune potenze (straniere) hanno cercato di interferire ma credo che abbiano fatto marcia indietro”, ha affermato Sieda.

Fonti dell’opposizione hanno riferito che il successo della proposta sarebbe legato in parte alla misura in cui potrebbe resistere alla pressione dall’CNS di inserire i propri membri nella nuova assemblea ideata da Seif.

Burhan Ghalioun, un membro anziano del CNS, ha spiegato che l’Assemblea proposta da Seif dovrebbe integrare la struttura del CNS e non sostituirla interamente.

“Vinceremo se (l’iniziativa) donerà spazio operativo all’opposizione”, ha detto, aggiungendo che il CNS ha 15 seggi nell’Assemblea proposta da Seif e desidera che vengano aumentati a circa 22.

I leader del CNS hanno anticipato che la proposta di Seif ne risentirebbe se venisse percepita come una sostituzione del CNS.

“Abbiamo assistito a svariati tentativi di aggirare il CNS, tutti caduti nel vuoto e pensiamo che succederà la medesima a qualunque nuovo tentativo di fare lo stesso”, ha spiegato alla Reuters George Sabra, veterano dell’opposizione.

“Molti temono che (l’iniziativa) sostituirebbe il consiglio…ed è quello che potrebbe creare disaccordi tra i siriani, noi non vogliamo che questo accada”.

Altri non si aspettano un accordo definitivo per giovedì.

“Non abbiamo detto che vogliamo respingere l’iniziativa e che non l’accettiamo. Ne stiamo discutendo”, ha confermato Sieda.

“Siamo a favore di una riunione di consultazione tra le potenze in gioco e le fazioni politiche dell’opposizione siriana”.

Traduzione per InfoPal a cura di Viola Migliori