Hebron-Quds Press, PIC e Ma’an. Giovedì sera 7 gennaio, le forze israeliane hanno ucciso quattro Palestinesi della cittadina di Sair dopo presunti attacchi con i coltelli.
Tre cugini palestinesi adolescenti, Ahmad Salim Abd al-Majid Kawazba, Alaa Abed Muhammad Kawazba e Muhannad Ziyad Kawazba, di Sair, a nord-est di Hebron, sono stati uccisi a seguito di un presunto tentativo di accoltellare soldati israeliani al raccordo di Gush Etzion, area di insediamenti illegali israeliani a sud di Betlemme.
Secondo la versione dell’esercito israeliano, i tre Palestinesi erano armati di coltello e avrebbero tentato di attaccare dei soldati israeliani di guardia al posto di blocco, ma sono stati uccisi.
Due sono stati dichiarati morti sul momento, mentre il terzo è morto poco dopo. Nessun Israeliano è rimasto ferito.
Un portavoce della Mezzaluna Rossa palestinese ha dichiarato che alle ambulanze non è stato permesso di avvicinarsi e prestare soccorso.
Un altro Palestinese, sempre di Sair, Khalil Muhammad al-Shalaldah, di 16 anni, è stato colpito a morte dalle forze israeliane dopo un presunto tentativo di accoltellare dei soldati al raccordo di Einun, a nord-est di Hebron.
Anche in questo caso nessun Israeliano è rimasto ferito.
Il fratello di Shaladah, Mahmoud al-Shalaldah, morì in novembre per le ferite provocategli dai soldati israeliani, durante scontri.
Dall’inizio dell’Intifada di Gerusalemme, a ottobre, 149 Palestinesi sono morti, uccisi coloni e militari israeliani.
Nella foto, uno dei tre Palestinesi uccisi: nella prima foto non ha il coltello, nella seconda sì… Chi glielo ha posto in mano dopo la morte?