Da: http://www.paltimes.net/arabic/?action=detile&detileid=4031
Anwar Raja, responsabile dellufficio di informazione centrale del Comando Generale"del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP), ha accusato la corrente dahlaniana (il riferimento è al dirigente di Fatah Mohammad Dahlan), del deterioramento della situazione nella sicurezza della Striscia di Gaza.
Raja ha chiesto di screditare questa corrente che lavora "in armonia con i programmi politici del governo sionista di Ehud Olmert.
Il dirigente del FPLP ha attirato lattenzione sul fatto che la scelta della tempista per l’esplosione della lotta interna palestinese va a servizio del governo sconfitto di Olmert. Questo fa sorgere tanti interrogativi sul rapporto tra questa corrente e i piani delloccupazione.
In un comunicato stampa, ha dichiarato: "E’ giunto il momento di dire che la corrente dahlaniana dentro Fatah non può più continuare a creare danni e distruzioni sulla scena politica interna palestinese.
Linteresse di questa corrente è quello di fare entrare la società palestinese nel tunnel dellillegalità e della lotta interna, per alzare la sua voce e far passare il suo programma con la scusa del fallimento dellesperienza della scelta del popolo e il fallimento del ruolo dirigenziale di Hamas sia a livello di governo sia a livello di programma politico del movimento di resistenza".
Raja ha chiesto di "mettere a nudo e screditare i piani di questa corrente e di renderli noti allopinione pubblica palestinese dentro e fuori la Palestina, in modo che ne comprendano la pericolosità".
Il dirigente palestinese ha precisato che "lassedio politico ed economico imposto contro la Cisgiordania e la Striscia di Gaza e i suoi effetti negativi sulla situazione sociale e sui rapporti interni hanno svolto un ruolo indiretto nel portare la situazione palestinese a questo quadro terribile.
Lassedio è un aiuto diretto da parte della maggioranza dei regimi arabi, dellamministrazione americana e dei paesi europei nellappoggiare una parte palestinese a scapito dellaltra e per creare l’occasione affinché questa parte si presentasse come unalternativa politica e come salvatrice dallassedio economico".
Il dirigente del Fronte Popolare ha invitato a rivedere laccordo di Mecca che "non ha preso in considerazione i motivi e il nocciolo delle divergenze: da una parte c’è chi scommette sulla cosiddetta ‘moderazione araba’ e sulla Road Map; dall’altra, chi crede nella lotta armata come base della cultura dello scontro per sconfiggere loccupazione e riacquistare tutti i diritti storici del popolo palestinese".