Report dalla Missione umanitaria “Inverno più caldo”

Di Sulaiman Hijazi. La missione umanitaria tra i profughi palestinesi e siriani in Turchia, “Inverno più caldo”, organizzata e promossa dall’ABSPP, onlus, è terminata sabato. Ora che siamo tornati in Italia, vi racconto quello che abbiamo visto durante la missione nel sud della Turchia.
La prima tappa è stata nella città di Adana dove si trovano centinaia di profughi siriani e palestinesi.
Abbiamo ascoltato le loro storie e le loro esigenze e abbiamo distribuito 250 pacchi viveri alle varie famiglie, in casi estremi anche soldi.
In seguito, ci siamo spostati verso il confine con la Siria, la città di Al Rayhaniya che conta 140 mila profughi siriani e palestinesi.
Anche qui abbiamo distribuito più di 300 pacchi viveri e abbiamo visto casi di estrema povertà.  Ci ha colpito in particolare la situazione di una famiglia che vive in una stanza sola, in cui si svolgono tutte le faccende domestiche. La donna vive con i suoi genitori e i figli dopo che ha perso il marito durante la guerra in Siria.
Nelle case non esiste il riscaldamento e il gelo si percepisce anche dai visi dei bambini a cui spesso non si riescono a procurare scarpe o calze.
La terza tappa è stata la città di Antakya che confina con la città siriana di Al Ladhiqiyah. Qui è davvero notevole il numero di profughi: sono più di 240 mila siriani e palestinesi e in certe zone della città si sente parlare solo l’arabo.
A tutti coloro che abbiamo chiesto se tornerebbero in Siria, la risposta è stata la stessa: tutti vorrebbero tornare nei loro paesi e nelle loro case, ma ora non possono.
Ciò che è davvero notevole è che ci sono tantissime vedove che hanno perso i mariti nella guerra e soprattutto nel campo profughi Al Yarmouk in Siria. Sono tantissime con i loro figli orfani, che non chiedono soldi, piuttosto vogliono che si creino dei progetti dove possono lavorare e mantenere le loro famiglie.
Purtroppo sono veramente poche le associazioni umanitarie che arrivano in queste zone, nonostante la situazione drammatica dei profughi palestinesi e siriani. Dalla nostra parte abbiamo promesso loro di tornare e di continuare queste missioni umanitarie perché la necessità di intervenire è veramente urgente per alleviare almeno di poco il dolore dei nostri fratelli palestinesi e siriani.
Grazie alle vostre donazioni abbiamo fatto  tutto ciò, e noi non lo facciamo se non per migliorare le condizioni dei nostri fratelli colpiti dalle guerre.
Ricordiamoci che siamo tutti fratelli nell’Umanità.
Abspp onlus – Genova-Milano-Roma