Report: dopo l’accordo di normalizzazione oltre 50.000 israeliani hanno scelto di visitare gli EAU

Palestine Chronicle. Con oltre 50.000 partenze da Tel Aviv da quando i due Paesi hanno firmato l’accordo di normalizzazione, gli israeliani hanno provocato un notevole boom del turismo negli Emirati Arabi Uniti, secondo quanto emerso da un rapporto.

Decine di migliaia di turisti da Israele sono volati negli Emirati, mentre le autorità israeliane ne prevedevano più di 70.000 durante gli otto giorni di Hanukkah, come riportato dal Washington Post.

Gli Emirati Arabi Uniti hanno iniziato a rilasciare visti turistici per i cittadini israeliani, all’inizio di dicembre, dopo che i due Paesi hanno normalizzato le relazioni a settembre e avviato colloqui sulle reciproche opportunità di turismo.

Poco dopo l’annuncio, il Governo israeliano ha esortato i suoi cittadini a evitare i viaggi negli Emirati Arabi Uniti, esprimendo preoccupazione per la loro sicurezza dopo che l’Iran, a seguito dell’assassinio del suo principale scienziato nucleare, ha minacciato di attaccare obiettivi israeliani.

Nonostante l’avvertimento del Governo, i turisti israeliani non si sono fatti scoraggiare e sono corsi negli Emirati per celebrare l’Hanukkah.

“Sembra che la cortina di ferro si stia alzando”, ha detto al Washington Post una israeliana in visita con il marito, con un pacchetto turistico di sette notti.

Per evitare tensioni con la gente del posto, il ministero degli Esteri israeliano ha pubblicato un avviso di viaggio di 29 pagine che consiglia ai cittadini di non affrontare questioni culturali e politiche delicate, come la famiglia reale, la democrazia e il trattamento dei lavoratori stranieri.

Israele spera anche che si verifichi un boom del turismo a Gerusalemme e che oltre 100.000 turisti dalla regione del Golfo decidano di visitare la Moschea di Al-Aqsa, il terzo sito più sacro dell’Islam.

Traduzione per InfoPal di Sara Zuccante