Sale a 28 il bilancio delle vittime negli scontri inter-palestinesi di questi giorni. Oltre 100 i feriti, di cui alcuni in pericolo di vita.

Da  Maan News

La dodicesima tregua annunciata tra Fatah e Hamas ha avuto lo stesso destino di quelle precedenti: gli scontri sono scoppiati subito dopo l’accordo. Spari hanno raggiunto l’auto che trasportava le delegazioni che hanno partecipato alle trattative sulla tregua, compresa la delegazione della sicurezza egiziana – che ha riportato un ferito lieve.

Sono scoppiati violenti scontri vicino alla casa del direttore della sicurezza interna palestinese, Rashid Abu Shubbak: l’edificio è stato bombardato con granate e bombe RPG. 4 guardie personali sono state uccise: Mohammad Abu Amrah, Ahmad Hamadeh, Abdallah Sa’adat e Hamadeh Abedrabbo, in aggiunta ad altri 8 feriti.

Testimoni oculari hanno confermato che la moglie di Abu Shubbak e i suoi figli erano in casa, ma sono stati trasferiti nell’abitazioni di vicini prima dell’attacco.
Il portavoce del movimento di Fatah, Abdelhakim Awad, ha accusato esplicitamente i membri di Hamas di aver effettuato un massacro.

Alle Torri di As-Susi, adiacenti alla sede della presidenza dell’UNRWA, è stato ucciso un ufficiale della sicurezza nazionale palestinese.
Il direttore generale del pronto soccorso del ministero della sanità ha chiesto ai combattenti di non colpire le ambulanze.

Fonti mediche hanno confermato che, dall’inizio dell’ultima ondata di violenze inter-palestinesi, il numero delle vittime è salito a 28 e i feriti a oltre 100 (decine sono in pericolo di vita).

La notte scorsa, gli abitanti di Gaza non sono riusciti a dormire: gli spari sono proseguiti in maniera massiccia. La vita quotidiana si è interrotta: scuole e università sono chiuse, per le strade non c’è nessuno.

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