Sale la tensione intorno al-Aqsa. Proseguono gli assalti dei coloni

Al-Quds (Gerusalemme) – Quds Press. Un’organizzazione palestinese, specializzata nel monitorare le violazioni israeliane commesse contro i luoghi santi islamici, ha riferito che a partire della notte di lunedì e fino a martedì 16 aprile, migliaia di coloni, guidati da alcuni rabbini-capo, hanno continuato a fluire nell’area del Buraq (Muro del Pianto), per celebrare il 65° anniversario della Nakba palestinese. Ha inoltre riferito di diverse associazioni israeliane intenzionate a celebrare nella stessa area.

La Fondazione al-Aqsa per il patrimonio e i beni religiosi ha riferito che circa tremila coloni, guidati da membri del Knesset per il partito HaBayit HaYehudi (Casa Ebraica), si sono radunati nella zona di al-Buraq, nella notte di martedì, e hanno eseguito riti religiosi per celebrare la “Giornata dell’indipendenza” (la creazione dello Stato ebraico sulle terre sottratte ai palestinesi, ndr). I coloni avrebbero anche dichiarato di aver scelto quel luogo deliberatamente.

La fondazione palestinese ha ribadito che al-Buraq “è una parte integrante della moschea di al-Aqsa, la cui santità è indiscussa”, aggiungendo che “tutte le mosse israeliane messe in atto quotidianamente nella zona del Muro, e quelle adiacenti, oltre ai tentativi di ebraicizzazione, non potranno mai cancellare l’identità islamica del luogo in questione”. Ha anche affermato che “la moschea di al-Aqsa è più forte di ogni tentativo di ebraicizzazione, e il legittimo diritto dei musulmani trionferà contro ogni tentativo di falsificazione sionista”.

Nella Città Vecchia di Gerusalemme, soprattutto intorno alla moschea di al-Aqsa, prevale uno stato di tensione, dovuto agli appelli che gruppi ebraici hanno rivolto al primo ministro israeliano, Netanyahu, per chiedere che il luogo Santo islamico venga posto sotto il controllo israeliano, per potervi eseguire riti talmudici al suo interno.

La fondazione palestinese ha messo in guardia contro tali mosse, ritenendo “l’occupazione israeliana pienamente responsabile delle conseguenze”.

La Fondazione al-Aqsa ha infine esortato gli enti, le organizzazioni e i popoli arabi e islamici ad assumersi la propria responsabilità nei confronti di Gerusalemme, e la sua moschea, intraprendendo un’azione immediata per difendere e salvare al-Aqsa dal grave rischio che affronta tutti i giorni.