Sanzioni per la Russia e semaforo verde affinché Israele continui la guerra

Ajamubaraka.comLa doppiezza morale nella classe politica statunitense è sbalorditiva. Il presidente Obama, stretto dalle notizie sul massacro di palestinesi a Gaza, ha annunciato ulteriori sanzioni economiche contro la Russia per il presunto appoggio fornito a ciò che i media definiscono “le forze separatiste pro-Russia”, nell’Ucraina orientale.
L’azione degli Stati Uniti non potrebbe illustrare meglio la dissonanza cognitiva e il doppio standard etico dell’amministrazione Obama e della classe politica statunitense.
Tale azione viene immediatamente dopo le risoluzioni unanimi del Congresso che attribuiscono a Hamas la colpa per l’attacco israeliano, e che difendono gli atti di Israele come legittime azioni di difesa. Le risoluzioni del Congresso contrastano fortemente il voto del Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite, che chiede un’investigazione sui crimini di guerra commessi a Gaza, così come contrastano le posizioni di Amnesty International, il diritto internazionale e gli esperti e gli attivisti di ogni parte del mondo, secondo i quali l’assalto militare su Gaza avrebbe violato la maggior parte delle norme e delle leggi di diritto umanitario internazionale e sui diritti umani.
Ai membri del Congresso Usa e alla maggior parte della corporazione dei media sfugge quanto per molti, in tutto il mondo, è ovvio – le accuse contro la Russia per l’aiuto fornito alle forze antigovernative in Ucraina orientale sono solo presunte, mentre l’aiuto militare fornito a Israele è un dato di fatto. E poiché è innegabile che a Gaza siano stati commessi crimini di guerra, applicando la stessa logica che è stata applicata ai russi, ovvero la colpa morale e politica di cui si sarebbero macchiati in Ucraina, gli Stati Uniti sarebbero allora moralmente colpevoli per i crimini di guerra commessi da Israele. Ma essere moralmente e politicamente colpevoli diventa irrilevante quando il potere imperialista concede l’impunità ai crimini contro l’umanità.
Ritenendo l’umanità dei palestinesi di livello inferiore, i democratici, i repubblicani e una fetta troppo grande della popolazione degli Stati Uniti hanno dimostrato una volta ancora il disprezzo per il diritto internazionale, per i diritti umani e per il principio umanitario fondamentale – l’eguale valore di ogni vita umana.
Mentre la gente intorno al mondo reagisce con giustificata repulsione alla brutalità disumana della macchina militare israeliana, i politici statunitensi, comprese le neoliberali Bernie Sanders ed Elizabeth Warren, appoggiano politicamente e moralmente i crimini di guerra e i crimini contro l’umanità israeliani, consolidando per gli Usa lo status di Stato canaglia. L’illegalità viene considerata onorevole da molti politici statunitensi, se applicata ad Israele. Come sostiene Harry Reid, democratico al Senato degli Stati Uniti – la difesa di Israele non è una scelta di parte, è un “principio americano”.
Così, una soluzione permanente al conflitto non verrà dagli Usa o da forze politiche interne allo stato coloniale israeliano, e con l’80% della società civile israeliana favorevole all’assalto su Gaza, nulla ci si può aspettare nemmeno da tale settore. Ciò vuol dire che un processo che possa portare a una giusta soluzione della questione Israele/Palestina può solo essere facilitato dalla comunità internazionale (dove per internazionale si intende al di fuori di Usa ed Europa).
Ma, a breve termine, il massacro di Gaza dovrebbe essere la priorità immediata. La dichiarazione congiunta degli esperti di diritto internazionale sull’offensiva israeliana su Gaza è un quadro di riferimento: in essa viene chiesto alla comunità internazionale di:
“…mobilitarsi con la massima urgenza per porre fine all’intensificarsi della violenza contro la popolazione civile della Striscia di Gaza, e di attivare delle procedure per considerare responsabili tutti coloro che hanno violato il diritto internazionale, compresi i leader politici e i comandanti militari. In particolare:
Tutte le parti regionali e internazionali dovrebbero appoggiare l’immediata conclusione di un accordo duraturo e completo di cessate il fuoco, che assicuri l’accesso rapido degli aiuti umanitari e l’apertura dei confini da e per Gaza”.
Ma fino a quando Israele e gli Stati Uniti non saranno costretti a riconoscere l’umanità dei palestinesi e a rispettare i loro diritti e la loro dignità, tragicamente per i palestinesi, non ci sarà fine alle loro sofferenze. Dopo tre settimane di attacchi aerei, navali, e di bombardamenti da terra, e dopo un barbaro infanticidio, la richiesta di Israele di rifornimenti di munizioni agli Stati Uniti – garantita dall’amministrazione Obama – è un promemoria grottesco della criminalità che unisce le due parti, e che condanna altri palestinesi alla morte e alla distruzione.
Traduzione di Stefano Di Felice