Scoppia una disputa sull’opinione del Papa e l’uso della parola “genocidio” per descrivere la situazione a Gaza

Vaticano – MEMO. Mercoledì è scoppiata una disputa sul fatto che Papa Francesco abbia usato o meno la parola “genocidio” per descrivere gli eventi a Gaza, con i palestinesi che lo hanno incontrato che insistono nel dire che lo ha fatto ed il Vaticano che dice di no, come riporta l’agenzia Reuters.

Le versioni opposte sono emerse durante una conferenza stampa pomeridiana con 10 palestinesi che hanno incontrato il Papa, mercoledì mattina, nella sua residenza in Vaticano. L’incontro ha fatto seguito a quello con i parenti israeliani degli ostaggi a Gaza.

“Quando abbiamo condiviso le storie delle famiglie che sono state uccise (a Gaza) ha detto “vedo il genocidio”, ha detto Shireen Awwad Hilal, che insegna al Collegio Biblico di Betlemme.

“È stato molto chiaro: la parola genocidio non è stata pronunciata da noi. È stata pronunciata da Sua Santità, Papa Francesco”, ha detto.

Ma una dichiarazione inviata dal portavoce del Vaticano, Matteo Bruni, in risposta a una domanda inviata via sms da un giornalista, ha affermato il contrario.

“Non mi risulta che lui [il Papa] abbia usato una parola del genere. Ha usato termini che ha espresso durante l’udienza generale e parole che in ogni caso rappresentano la terribile situazione che si sta vivendo a Gaza”, afferma la dichiarazione di Bruni.

Altri partecipanti alla conferenza stampa palestinese hanno confermato di aver sentito il Papa usare la parola genocidio.

“Eravamo tutti lì. L’abbiamo sentita e nessuno ha problemi di udito”, ha detto Hilal, incalzato dai giornalisti.

I partecipanti hanno detto che il Papa era molto informato sulla situazione a Gaza e sulla mancanza di acqua, medicine e beni di prima necessità.

“Il terrorismo non deve giustificare il terrorismo”.

Israele ha posto Gaza sotto assedio e bombardamenti incessanti da quando Hamas ha attaccato le città del sud di Israele il 7 ottobre, uccidendo 1.200 persone, per lo più civili, e prendendo circa 240 ostaggi, secondo i calcoli israeliani.

Da allora, più di 14 mila gazawi sono stati uccisi, circa il 40% dei quali bambini, secondo i funzionari medici di Gaza, cifre ritenute affidabili dalle Nazioni Unite.

I palestinesi, durante la conferenza stampa, hanno detto che il Papa ha condannato l’azione di Hamas come terrorismo, e più di uno ha citato il Papa durante l’incontro dicendo che “il terrorismo non deve giustificare il terrorismo”.

In precedenza, mercoledì, con parole non scritte durante l’udienza generale, Papa Francesco ha detto che il conflitto è andato oltre la guerra.

“Questo è ciò che fanno le guerre. Ma qui siamo andati oltre le guerre. Questa non è una guerra. Questo è terrorismo”, ha affermato.

Ha chiesto di pregare affinché entrambe le parti “non vadano avanti con le passioni che, alla fine, uccidono tutti”.

L’ambasciatore di Israele in Vaticano, Raphael Schutz, ha detto di non volersi riferire direttamente alle parole del Papa, ma ha aggiunto: “C’è una semplice distinzione: una parte uccide, stupra e non si preoccupa di chi sta dalla propria parte. L’altra parte è impegnata in una guerra di autodifesa”.

Schutz ha parlato ad una conferenza stampa con le famiglie israeliane che hanno incontrato il Papa. La maggior parte di loro ha detto di non essere a conoscenza dei commenti del Papa perché sono avvenuti dopo l’incontro.

Durante l’udienza generale, un gruppo di palestinesi tra la folla ha mostrato immagini di corpi avvolti in un telo bianco e un cartello con scritto “la Nakba continua”.

Nakba è la parola araba per “catastrofe” e si riferisce allo sfollamento e all’espropriazione dei palestinesi nella guerra del 1948 che ha circondato la fondazione di Israele.

Gli incontri e i commenti del Papa sono arrivati poche ore dopo che Israele e Hamas hanno concordato un cessate il fuoco a Gaza per almeno quattro giorni per consentire l’arrivo degli aiuti ed il rilascio di almeno 50 ostaggi catturati da Hamas in cambio di almeno 150 palestinesi imprigionati in Israele.

(Foto: [Isabella Bonotto/Anadolu Agency])

Traduzione per InfoPal di F.L.