Scoppiano proteste in varie città della Cisgiordania

Cisgiordania-Quds Press, Wafa e PIC. Nella notte di martedì, sono scoppiati violenti scontri (*) in diverse aree della Cisgiordania occupata, in segno di protesta contro l’assassinio di tre palestinesi, avvenuto martedì.

A Jenin, i combattenti della resistenza palestinese hanno aperto il fuoco contro le forze di occupazione israeliane (IOF) vicino al posto di blocco militare di Dotan, nella città di Ya’bad. I combattenti sono riusciti a fuggire dalla scena, riferiscono fonti locali.

Decine di palestinesi hanno sofferto per l’inalazione di gas lacrimogeni nella vicina città di al-Arqa, a ovest di Jenin.

Scontri sono scoppiati dopo che i soldati delle IOF hanno preso d’assalto la cittadina.

Nella provincia di Nablus sono scoppiati scontri all’ingresso della cittadina di Burqa, dove un giovane è stato colpito da proiettili letali. Altri due sono stati arrestati durante gli eventi.

Anche la cittadina di Beita, a sud di Nablus, ha assistito a scontri simili tra pesanti lanci di lacrimogeni e bombe sonore.

Le IOF hanno chiuso la strada principale nella città di Hawara, a sud di Nablus, per consentire ai coloni di manifestare nell’area.

Gruppi di coloni si sono radunati in gran numero attorno al checkpoint di Za’tara, a sud di Nablus, tra le richieste di una manifestazione a sostegno dell’ebraicizzazione dello stato.

A Qalqilya è stata organizzata una massiccia marcia di protesta contro le attività di l’ebraizzazione dei coloni.

Proteste si sono svolte anche nella cittadina di Qarawat Bani Hassan, a ovest di Salfit, e nell’area di Bab al-Zawiya ad al-Khalil/Hebron, condannando l’assassinio israeliano dei tre palestinesi, martedì.

Nel frattempo, un gruppo di coloni ha preso a sassate alcuni veicoli palestinesi che transitavano sulla strada Ramallah-Nablus, provocando danni.

(*) Nel linguaggio militare, gli scontri avvengono tra eserciti o gruppi armati di pari forze. Tra Tsahal, l’esercito israeliano, e la Resistenza o i gruppi di giovani palestinesi che rispondono alle aggressioni dell’occupante israeliano non c’è parità di forze. Pertanto, riportiamo tra virgolette il termine scontri/scontro, per non indurre i lettori meno informati a pensare che in Palestina sia in atto un conflitto/guerra tra attori con eserciti, armamenti e forze paritarie.