Sei palestinesi arrestati, tra cui una ragazza

Qudsn.ps. Mercoledì sera le forze d’occupazione hanno arrestato sei palestinesi originari di Gerusalemme e della Cisgiordania, tra cui una ragazza contro la quale hanno sparato i soldati al posto di blocco di Qalandiya. Un altro giovane è stato ferito con proiettili di acciaio rivestiti di gomma.

I soldati dell’occupazione hanno sparato a Yathrib Salah al-Din, di 16 anni, originaria di Beyt Daqu, mentre camminava sulla corsia riservata agli autobus e alle auto, presso il posto di blocco di Qalandiya, a nord di Gerusalemme, per poi proseguire a lanciare gas lacrimogeni nella sua direzione e contro altri giovani presenti nella zona. L’adolescente è stata aggredita prima di procedere al suo arresto.

Le forze d’occupazione hanno inoltre arrestato un ventenne di ‘Inata, paese a nord di Gerusalemme, per aver tentato di rubare la pistola ad una guardia di sicurezza presso i bagni dell’antica stazione dei treni di Gerusalemme.

I media israeliani sostengono che il giovane abbia rubato la pistola, per poi avvolgerla in un pezzo di stoffa e nasconderla in un cestino dei rifiuti, aggiungendo che la polizia ha sequestrato l’arma ed arrestato il giovane, disponendo un’indagine nei confronti dell’agente con l’accusa di negligenza.

Le forze d’occupazione hanno arrestato tre giovani di Idhna, paese ad ovest di Hebron: Ahmad Majid Jaysha, di 23 anni, Khaled Bashir Sulaymiyya, di 25, Bakr al-Din Faraj Allah, di 27, dopo aver fatto irruzione in diversi esercizi commerciali del paese, e confiscato computer e cellulari per un valore di migliaia di shekel.

Nel frattempo, le forze d’occupazione hanno preso d’assalto il villaggio di Ziyada, a sud di Jenin, arrestato Yusuf Taysir ‘Amarna, di 38 anni, e perquisito la sua abitazione, mettendola a soqquadro.

Un giovane è stato ferito da alcuni proiettili nella parte inferiore del corpo durante gli scontri scoppiati presso lo svincolo del villaggio di Baytillu, ad ovest di Ramallah, in occasione di una manifestazione organizzata dalla gente del villaggio per chiedere la fine dell’assedio che continua da più di una settimana.

Traduzione di Michele Di Carlo