Shaykh Salah: israeliani nemici del loro profeta

Lo shaykh Raed Salah, capo del Movimento islamico in Israele, ha avvertito che il governo israeliano potrebbe compiere delle “mosse inconsulte” per demolire la moschea di al-Aqsa, nella Gerusalemme occupata, e costruire il tempio ebraico.
Durante la sua khutba (sermone) del venerdì, tenuto nella Città Santa, Salah ha evidenziato come questa stia attraversando oggi la fase più critica della sua storia, cosa che richiederebbe posizioni salde per salvarla.
Lo shaykh ha quindi ricordato che il governo israeliano progetta di demolire il 75% delle case palestinesi a Gerusalemme, col pretesto che si tratterebbe di costruzioni abusive.
Il leader religioso palestinese ha infatti rivelato che la municipalità israeliana ha condotto un censimento di tutte le case della città, allo scopo di demolirle nel caso richiedano degli aggiustamenti o siano state edificate senza licenza.
Salah ha inoltre negato qualsiasi diritto storico o religioso degli ebrei sulla città, sostenendo che un popolo che si permetta di diffondere l’ingiustizia, l’assassinio e la distruzione nella Città Santa rappresenta il più grande nemico per il profeta Mosè e il suo messaggio.

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