Al-Quds (Gerusalemme) – PressTv, Imemc. Ieri, 25 febbraio, le truppe israeliane hanno attaccato una manifestazione palestinese non-violenta ad al-Quds ash-Sharqiyah (Gerusalemme est), provocando la morte di un bambina di tre mesi.
La piccola vittima è deceduta a seguito dell'inalazione di gas lacrimogeni lanciati dalla polizia israeliana a Silwan dove, contro i manifestanti palestinesi, sono stati sparati anche proiettili di gomma.
I ragazzi hanno risposto lanciando alcune molotov ai soldati.
Ogni venerdì, i palestinesi si radunano in proteste contro le repressive politiche di Tel Aviv che puntualmente subiscono dopo l'orario di preghiera del giorno santo musulmano.
A Silwan gli scontri si sono concentrati nell'area di Batin al-Hawa', dove, da oltre sei mesi, i soldati israeliani occupano il tetto di un complesso residenziale palestinese. Da allora, l'edificio è adibito a postazione militare e rappresenta il punto caldo di frequenti scontri. Qui, come anche nella zona di Bi'r 'Ayyoub, la tensione resta alta.
Non solo a Gerusalemme, ma un po' ovunque nella Cisgiordania occupata, le forze d'occupazione israeliane hanno fatto uso di gas lacrimogeni e proiettili rivestiti di gomma contro attivisti palestinesi ed internazionali.
E' successo anche ad al-Khalil (Hebron) dove 9 persone sono state ferite. E alcuni palestinesi sono stati arrestati.
Queste ultime manifestazioni erano state organizzate in commemorazione del 17° anniversario del massacro di 29 cittadini palestinesi per mano di un estremista ebreo e, anche in quest'occasione, i manifestanti sono stati attaccati dalle truppe di Israele.
I presenti hanno chiesto la riapertura delle principali strade cittadine, chiuse dal 1994 per decisione israeliana in seguito a quel massacro. Non sono mancati slogan in solidarietà alle rivoluzioni egiziana e tunisina e di condanna alla politica di Washington sulle colonie israeliane nei territori palestinesi occupati.